Quattro amici al bar, una barista, questi sono al momento gli indiziati principali dell’efferato delitto ma qualcosa non torna… per adesso
VITERBO – Tonino Bacci, l’uomo che secondo gli inquirenti ha fatto materialmente fuoco contro Salvatore Bramucci, uccidendolo, a differenza di quanto emerso in un primo momento, conosceva bene la sua vittima
Il gruppo di fuoco che ha colpito la mattina del 7 agosto nelle campagne di Soriano nel Cimino era composto da persone che avevano rapporti personali consolidati . Tutti della periferia est di Roma. Tonino Bacci, Lucio La Pietra, Alessio Pizzuti e Dan Costantin Pomirleanu si sono visti spesso in un bar della periferia est di Roma. Lo conferma anche l’ex marito di Sabrina Bacchio, sorella di Elisabetta, moglie di Salvatore Bramucci, ascoltato dai carabinieri che stanno cercando di venire a capo della situazione.
Tonino Bacci qualcuno lo chiama “pippone” forse perché oltre alle macchine di grossa cilindrata e la bella vita piace anche altro. Già, le macchine. Questa è una vera e propria mania di “Tony” che non perde occasione per farsi un selfie vicino alle supercar che ogni tanto affittava come nella circostanza del funerale di Orsus Brischetto il giovane di etnia rom di 22, morto tragicamente il 18 luglio scorso schiantandosi a 293 kmh con un’Audi R8 sul GRA di Roma.
“Pippone” conosceva bene Salvatore Bramucci. Conosceva anche i suoi parenti più stretti. In particolare la cognata Sabrina che lavorava in un bar del quartiere.
Un bar frequentato da tutti i protagonisti di questa vicenda dai lati oscuri (ancora per poco).
Anche il terzo elemento, o meglio persona finita nell’inchiesta e indagata e Alessio Pizzuti.
La sua posizione è al vaglio degli inquirenti perché sospettato di aver presumibilmente preso parte ai sopralluoghi compiuti dal gruppo di fuoco i giorni antecedenti l’omicidio e il 7 agosto anche lui ha un vorticoso giro di telefonate con Bacci e La Pietra ma al momento non ci sono elementi probatori sufficienti in mano agli inquirenti.
Il 7 agosto, alle ore 12 e 41, poche ore dall’uccisione di Salvatore Bramucci, Tonino Bacci pubblica questo post su Facebook:
Il giorno dopo, 8 agosto, cambia il suo stato:
Aspetta qualche giorno e poi va in Calabria. Cerca di non dare nell’occhio ma il suo carattere è quello che è quindi continua a postare tutti i giorni foto, messaggi e filmati come ad esempio questo:
Sotto il video, tra i “MI PIACE” anche quello di Sabrina Bacchio.
Perché Tonino Bacci, sicuramente abituato a delinquere e vivere di espedienti, dove ha trovato il coraggio di spingersi così oltre tanto da uccidere organizzando l’agguato mortale a Salvatore Bramucci?
Non aveva avuto soldi in prestito e quindi non doveva restituire nulla, non aveva debiti di droga e soprattutto con Bramucci non c’erano state, almeno così sembra, discussioni, per quali ragioni avrebbe compiuto questo gesto e questa azione studiata così bene da far pensare ad un regolamento di conti in stile camorristico?
– Segue
Presunzione di innocenza
Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.