VITERBO – Nella giornata di ieri personale della Squadra Mobile della Questura di Viterbo, nell’ambito di specifici servizi finalizzati al contrasto dei reati predatori, ha proceduto all’arresto in flagranza di reato di un 39enne di nazionalità tunisina, con numerosi precedenti penali per reati contro il patrimonio, responsabile del delitto di furto aggravato. Nell’ultimo mese in questo capoluogo sono stati perpetrati numerosi furti con destrezza (almeno 12 quelli accertati) compiuti con lo stesso modus operandi, consistente nell’effettuare attività di osservazione nei confronti di persone che lasciano temporaneamente incustoditi portafogli, borse, zaini o marsupi all’interno di veicoli e di esercizi pubblici e, nel momento in cui le vittime si distraggono o si allontanano per pochi secondi, l’autore di tali condotte si appropria furtivamente dei suindicati effetti personali, allontanandosi successivamente dai luoghi teatro degli eventi.
Le indagini, immediatamente avviate, sono state sin da subito orientate nei riguardi di un soggetto già tratto in arresto ad ottobre 2020, in quanto destinatario di Ordinanza applicativa di Misura cautelare per furto. Ieri mattina gli operatori lo hanno notato in una via del centro storico di Viterbo mentre osservava un furgone adibito alla raccolta dei rifiuti urbani parcheggiato davanti ad un esercizio commerciale.
Il soggetto, approfittando dell’assenza dell’autista, dopo aver aperto lo sportello lato guida rovistava all’interno, allontanandosi successivamente. Fermato immediatamente, consegnava il telefono cellulare che aveva appena rubato (del valore di circa 600 euro).
Sottoposto a perquisizione personale, nella tasca destra dei suoi pantaloni veniva rinvenuto un altro telefono cellulare (valore circa 220 euro), che da successivi riscontri investigativi risultava essere stato rubato nella stessa mattinata. L’attività è poi proseguita presso l’abitazione dell’uomo, all’interno della quale nella camera da letto è stata rilevata la presenza di alcuni capi di abbigliamento dallo stesso utilizzati in occasione di precedenti furti.
I due telefoni cellulari sequestrati sono stati restituiti ai legittimi proprietari. Lo straniero, su disposizione dell’Autorità giudiziaria, è stato condotto presso il proprio domicilio in regime di arresti domiciliari in attesa dell’odierno giudizio direttissimo che ha convalidato l’arresto e la misura cautelare.