Elezioni politiche, come si vota domenica? Non sono ammesse preferenze e voto disgiunto. Tutte le risposte (e gli errori da non commettere)

Collegi uninominali, liste bloccate, preferenze. Come si vota? Cosa rischia di farmi annullare il voto? A poche ore dalle elezioni facciamo chiarezza su tutti i dubbi e gli errori da non commettere.

Si vota domenica 25 settembre 2022, dalle ore 7 alle ore 23. Se allo scoccare delle 23 ci si trova già dentro al seggio, ma non ancora in cabina, sarà comunque possibile votare.

Gli italiani saranno  chiamati al rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. In seguito all’approvazione della legge costituzionale dell’ottobre 2020 sulla riduzione del numero dei parlamentari, per la prima volta i deputati da eleggere saranno 400 invece di 630, mentre i senatori saranno 200 invece di 315. Al seggio verranno consegnate due schede: una rosa per la Camera e una gialla per il Senato.

Occorre recarsi al seggio avendo con sé un documento di identità in corso di validità e la propria tessera elettorale, facendo attenzione che quest’ultima abbia ancora spazi disponibili per apporre il timbro. Chi si presenterà al seggio senza i due documenti, o con uno o entrambi scaduti, non sarà ammesso a votare.

In caso di scadenza, deterioramento o smarrimento della tessera basterà chiederne una nuova presso l’ufficio elettorale del proprio comune di residenza. Essendo molto vicini alle elezioni potrebbero esserci lunghe code negli uffici preposti.

Si vota nella propria sezione di appartenenza, il cui indirizzo è indicato sulla propria scheda elettorale

Collegi uninominali, liste bloccate, preferenze. Come si vota? Cosa rischia di farmi annullare il voto? A poche ore dalle elezioni facciamo chiarezza su tutti i dubbi e gli errori da non commettere.

Quando si vota?

Si vota domenica 25 settembre 2022, dalle ore 7 alle ore 23. Se allo scoccare delle 23 ci si trova già dentro al seggio, ma non ancora in cabina, sarà comunque possibile votare.

Per cosa si vota?
Gli italiani saranno  chiamati al rinnovo della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica. In seguito all’approvazione della legge costituzionale dell’ottobre 2020 sulla riduzione del numero dei parlamentari, per la prima volta i deputati da eleggere saranno 400 invece di 630, mentre i senatori saranno 200 invece di 315. Al seggio verranno consegnate due schede: una rosa per la Camera e una gialla per il Senato.

Cosa devo portare al seggio?

Occorre recarsi al seggio avendo con sé un documento di identità in corso di validità e la propria tessera elettorale, facendo attenzione che quest’ultima abbia ancora spazi disponibili per apporre il timbro. Chi si presenterà al seggio senza i due documenti, o con uno o entrambi scaduti, non sarà ammesso a votare.

Cosa faccio se ho perso la tessera elettorale o se è scaduta?

In caso di scadenza, deterioramento o smarrimento della tessera basterà chiederne una nuova presso l’ufficio elettorale del proprio comune di residenza. Essendo molto vicini alle elezioni potrebbero esserci lunghe code negli uffici preposti.

Tessera elettorale persa o scaduta, cosa fare? Come richiederne un’altra e dove ritirarla

Dove si vota?
Si vota nella propria sezione di appartenenza, il cui indirizzo è indicato sulla propria scheda elettorale

Chi può votare?

Possono votare tutti i cittadini italiani che abbiano compiuto 18 anni e non siano stati condannati all’interdizione dai pubblici uffici. Per la prima volta, grazie alla legge elettorale dell’ottobre 2021, basteranno 18 anni anche per votare per il Senato, mentre fino alle scorse elezioni occorreva averne compiuti 25.

Nelle scorse settimane abbiamo sentito spesso che le alleanze sono fondamentali per vincere i collegi uninominali, ma di cosa si tratta? L’attuale legge elettorale prevede che il 37% dei seggi venga assegnato tramite sistema maggioritario, ovvero un sistema in cui il partito o coalizione che riceve anche un solo voto in più degli avversari ottiene il seggio. L’Italia è stata divisa in 147 collegi uninominali per la Camera e 74 per il Senato. La restante quota dei seggi verrà assegnata tramite sistema proporzionale, in cui cioè le poltrone saranno ripartite in percentuale ai voti ottenuti dai vari partiti all’interno del collegio plurinominale.

Il nome del candidato al collegio uninominale è scritto in cima ai simboli della colazione o del partito che lo sostiene. Accanto al simbolo di ciascun partito è invece presente la lista con i suoi candidati al collegio plurinominale.

Sulla scheda si può votare in diversi modi. Si può decidere di barrare soltanto il nome del candidato uninominale e in questo caso la quota proporzionale del voto verrà ripartita tra tutte le liste che lo sostengono. Si può però scegliere di fare la croce sul simbolo di un singolo partito: in questo caso il voto per il collegio uninominale andrà al candidato sostenuto dal partito scelto, mentre al proporzionale si sarà votato solo per la lista barrata. Si può anche decidere di crociare sia un simbolo sia il nome del candidato uninominale corrispondente, il voto sarà comunque valido. Non si possono barrare due liste diverse. Attenzione anche a non apporre alcun segno di riconoscimento sulla scheda, che in quel caso verrebbe annullata.

Attenzione: non è ammesso il voto disgiunto

Non è possibile votare per un candidato all’uninominale e per una lista diversa da quelle che lo sostengono, pena l’annullamento del voto.

Attenzione: non sono ammesse preferenze al proporzionale

Le liste presentate da ciascun partito per il collegio plurinominale sono “bloccate”, il che vuol dire che non si possono esprimere preferenze per i candidati al suo interno. Nella ripartizione dei seggi in percentuale ai voti i primi a entrare in parlamento saranno quelli il cui nome figura più in alto nella lista.

Lo spoglio dei voti comincerà immediatamente dopo la chiusura dei seggi alle 23 di domenica 25 settembre. Arriveranno subito i primi exit poll con le previsioni e la mattina seguente si avranno dei risultati chiari. Per i risultati definitivi potrebbero invece volerci alcuni giorni.