Regione Lazio – Apicoltura e ape mellifera da oggi tutelate da una legge

Approvata oggi in Consiglio regionale, il plauso di Righini e Novelli

ROMA – “La tutela dell’apicoltura diventa legge oggi, approvata all’unanimità dal Consiglio Regionale del Lazio. Nel testo volto ad organizzare una normativa che sostenga, incentivi e protegga tutte le attività connesse all’allevamento delle api, sono confluite la proposta di legge di cui sono firmatario  e quella del presidente della Commissione Regionale Agricoltura. Obiettivo principale la tutela dell‘Ape Mellifera ligustica, l’ape italiana per antonomasia, straordinariamente efficace nell’impollinazione, svolge anche la preziosa funzione di infallibile indicatore di qualità dell’aria e dell’acqua. L’impianto normativo è stato elaborato con la  massima condivisione di apicoltori, associazioni di categoria, Istituto Zoo Profilattico e Arsial, che hanno dato un importantissimo supporto tecnico scientifico. Con questa  legge si appronta uno strumento di controllo naturale dell’eco sistema importante anche per garantire la qualità delle coltivazioni e dei prodotti agroalimentari”. Le parole di Giancarlo Righini vicepresidente della Commissione Regionale Agricoltura e Ambiente e consigliere regionale del Lazio di Fdi.

“Questa nuova legge regionale riordina il settore sia a livello scientifico che produttivo. Per quanto concerne il campo scientifico inseriamo le università e gli enti scientifici regionali come protagonisti nello studio del ripopolamento della nostra ape mellifera ligustica -dichiara Valerio Novelli, Presidente della Commissione Agricoltura e Ambiente della Regione Lazio.- mentre per la produzione vengono assegnati fondi regionali diretti sia agli hobbisti che ai produttori con l’apertura di uno specifico capitolo di bilancio”.

“Un’altra novità molto importante è l’inserimento della figura dell’esperto apistico che rappresenta il vero tread union tra gli enti ed i produttori, supportandoli nella burocrazia e nel rapporto con le istituzioni”- prosegue il Presidente.

“Si è trattato in buona sostanza di una legge che è venuta dal basso e dalle associazioni stesse. In Commissione Agricoltura e Ambiente abbiamo ascoltato e coinvolto più di 20 associazioni nella stesura del testo e tutte le osservazioni pervenute sono state inserite all’interno della legge, un lavoro complesso e che ha reso protagonista la buona politica.”- conclude Novelli.