VITERBO – Tira aria da resa dei conti nella Lega. Nonostante l’affermazione netta del centrodestra, il dato elettorale è indigesto, soprattutto alla base del partito che nella Tuscia ora chiede la testa del coordinatore regionale, Claudio Durigon, che proprio in questo nel collegio uninominale è stato rieletto senatore, e del coordinamento provinciale.
E’ un durissimo documento d’accusa quello firmato dagli ex coordinatori comunali Bruno Casani, Antonietta Fronteddu, Giuseppe Giacomelli, Gianni Lelli, Giovan Battista Emiliani, Roberta Roberti, Tristano Quaglia e Luigi Tofone che è anche delegato al coordinamento regionale enti locali della Lega Lazio e coordinatore e ai rapporti con le Forze armate e di polizia.
«Come simpatizzanti abbiamo iniziato questa avventura leghista partendo da zero, per arrivare, dopo pochi anni, a cifre iperboliche – scrivono – La provincia di Viterbo si è sempre distinta per gli ottimi risultati ottenuti sul territorio della Tuscia Viterbese. Spesso superiori ad altre nobili province limitrofe.
Nel 2018 nel Lazio la Lega ottenne alle politiche il 16,44%, il 25 settembre 2022 nel Lazio la Lega ha ottenuto il 6,11%, perdendo sul Territorio oltre il 62% del proprio elettorato. Alle Europee del 2019 (solo tre anni fa, non 30!) la Lega ottenne nel Lazio il 32,66%, con una perdita in termini di consensi, confrontata con le politiche 2022, stimata intorno al -77,16% del proprio elettorato. A Viterbo, dal 42% raggiunto alle Europee, dopo solo 3 anni, si è scesi alle recenti amministrative di tre mesi fa al 5%».
I firmatari parlano di «molteplici cause, locali e nazionali, di strategia politica e di alleanze unite ad una mancanza di comunicazione territoriale senza precedenti».
A Salvini chiedono di «ascoltare la base della Lega, il territorio, senza i “nobili filtri” dei potenti locali» (con riferimento a Fusco? ndr.).
Ma chiedono anche le «dimissioni del coordinatore regionale Claudio Durigon e del coordinamento provinciale della Lega Viterbo che in questi ultimi 3 anni, i vari coordinatori e vice coordinatori provinciali si sono resi rei di aver “dimenticato il territorio” e per aver azzerato a 30 giorni dalle elezioni del 25 settembre l’organigramma della Lega territoriale revocando, inspiegabilmente, tutti i coordinatori comunali della provincia di Viterbo, azzerando ogni contatto diretto con il territorio». Alle richieste si accompagna l’invito a ripartire dall’ascolto del territorio.
La Provincia avrebbe voluto ascoltare anche la voce del senatore e segretario regionale Durigon ma, dopo aver concordato un appuntamento telefonico, non ha risposto.