Roma non potrà avere la sua “buca”. Il sindaco Gualtieri e dovrà trovare nuove soluzioni in attesa del termovalorizzatore. Forse è il caso di richiamare Ruberti
MAGLIANO ROMANO – Facile dire avevamo ragione, ma quello che emerge dalla sentenza del Tar del Lazio sulla discarica di Magliano Romano e pubblicata oggi non lascia spazio a dubbi. La regione Lazio ha sbagliato tutto quello che c’era da sbagliare, violando numerose disposizioni di legge, il PTPR, le direttive comunitarie le precedenti decisioni dei giudici amministrativi e via dicendo.
Andando avanti per la sua strada senza ascoltare le Istituzioni, le associazioni e, soprattutto, le contestazioni che sono state fatte durante le Audizioni nella XIII Commissione Trasparenza e Pubblicità del Consiglio regionale presieduta da Chiara Colosimo.
Figuraccia, l’ennesima, di Nicola Zingaretti questa volta però in ottima compagnia con l’assessore Massimiliano Valeriani, l’avvocato Rodolfo Murra e Vito Consoli.
Il provvedimento del Tar nasce dal ricorso proposto dall’Associazione Ecologica Monti Sabatini contro la regione Lazio (difesa dal responsabile dell’Avvocatura regionale Rodolfo Murra) per l’annullamento della determina dirigenziale G01106 del 4 febbraio 2022 recante “Pronuncia di Valutazione di Impatto Ambientale ai sensi dell’art. 23 del d.lgs. 152/2006 e s.m.i. progetto “Discarica per rifiuti speciali non pericolosi”, Comune di Magliano Romano (RM), località Monte della Grandine Società proponente: IDEA 4 srl Registro elenco progetti n. 39/2014” con il quale la Regione Lazio ha adottato la Valutazione di Impatto Ambientale in relazione al progetto presentato nel 2014 dalla società Idea 4 S.r.l. (contro interessata nel giudizio innanzi al Tar) di “discarica per rifiuti speciali non pericolosi” relativa all’attuale discarica di inerti sita nel Comune di Magliano Romano (RM), alla località Monte della Grandine.
L’atto, che ha praticamente spalancato le porte allo sversamento dei rifiuti a Magliano Romano, è stato approvato a poche ore dall’inizio della prima seduta di Audizioni sulla discarica. Firmato dal Direttore dell’Ambiente della regione Lazio, Vito Consoli.
Sulla determina dirigenziale G01106 del 4 febbraio 2022 si è aperta una feroce polemica durante le Audizioni nella Commissione Trasparenza della Pisana, soprattutto nei confronti del sottoscrittore dell’atto, Quel Vito Consoli al centro delle polemiche anche per la discarica di Albano Laziale e le interdittive antimafia.
Nelle stesse Audizioni l’assessore ai Rifiuti, Massimiliano Valeriani, ha scaricato la responsabilità dell’atto proprio su Consoli “Non credo che sia questo il compito di chi ha la responsabilità politica di imprimere una visione d’insieme, di fare strategie, di dettare le linee-guida dell’azione amministrativa, ma poi la responsabilità degli atti è in capo agli uffici, come è giusto che sia…. Guai a travalicare questi campi, perché oltre ad essere sbagliato, è anche un reato di natura penale.
Ironia della sorte, poi, lo stesso Valeriani in Commissione ha quasi invocato l’intervento del Tar: “Rispetto alle contestazioni formali che sono state fatte, quindi, io ricordo a tutti noi, a me per primo, che per fortuna in questo nostro ordinamento ci sono i Tribunali amministrativi che hanno il compito di certificare se ci sono inadempienze, incongruenze, se ci sono errori marchiani…. Io quindi non ho dubbi che anche in questo caso fossero legittime e fossero consistenti le osservazioni fatte a nome di tutti voi Sindaci, ci sarà il Tribunale amministrativo a farsene carico.
Cosa dirà oggi Valeriani delle numerose disposizioni di legge, direttive europee, PTPR, sentenza del Tar “violate” nell’atto contestato e sottoscritto dal Direttore Consoli?
I giudici amministrativi, inoltre, contestano alla regione il fatto che il provvedimento è stato rilasciato sulla base di pareri redatti 13 anni prima, di non aver valutato la probabilità di una incidenza significativa, l’assenza di molti pareri, come quello di ARPA, che erano determinanti per il rilascio della VIA.
Importante anche i rilievi sulla mancanza, in sede di VIA, di approfondite valutazioni sulla barriera geologica naturale tenuto anche conto che la discarica sorge su sito già oggetto di escavazione relativa ad attività estrattiva di tufo, materiale idrogeologicamente permeabile e che la determinazione di Valutazione di Impatto ambientale avversata, che si è basata per lo più su uno studio sulla falda risalente al 2012.
Dura la reprimenda del Tar: “Risulta, quindi, integralmente pretermesso il giudizio di compatibilità ambientale del progetto quanto agli aspetti geologici, idrogeologici e della stabilità del sito, in violazione dell’art. 5 lett. o) del d.lgs. n. 152/2006, secondo cui la VIA è il ‘provvedimento motivato, obbligatorio e vincolante, che esprime la conclusione dell’autorità competente in merito agli impatti ambientali significativi e negativi del progetto, adottato sulla base dell’istruttoria svolta, degli esiti delle consultazioni pubbliche e delle eventuali consultazioni transfrontaliere’”.
Sempre Valeriani aveva detto: “Le Regioni non realizzano gli impianti. Le Regioni fanno un altro lavoro e, in alcuni casi, come gli impianti di smaltimento, hanno il compito di convocare le Conferenze dei servizi, dove, all’interno delle stesse Conferenze di servizi, non vige un parere monocratico da parte della Regione, ma c’è una compartecipazione di tante Istituzioni per validare o meno una proposta di iniziativa in questo senso. Parlo, ovviamente, di impianti”. I giudici amministrativi hanno rimproverato alla regione la mancata partecipazione degli aventi diritto alle decisioni sugli atti autorizzativi.
Ennesima sconfitta, su tutti i fronti, da parte dell’amministrazione regionale. Ennesimo “schiaffo” del Tar alle “farlocche” autorizzazioni rilasciate sul sito di Magliano Romano. Zingaretti, Valeriani e Roberta Lombardi (al vertice dell’assessorato della Direzione comandata da Consoli) rassegnino le dimissioni per l’ennesimo scempio vissuto dall’amministrazione regionale dopo l’ennesima condanna annunciata.
E con lei la società Idea4, in accordi con la Berg che è partecipata da Acea. Al vertice della Berg Ottaviano Sabellico, imputato nel processo “Operazione Maschera” della DDA.
In ultimo ricordiamo che la strenua difesa regionale ha provocato l’ennesima soccombenza di lite, alcune migliaia di euro da versare all’associazione Ecologica Monti Sabatini. Sconfitta su tutti i fronti.
Intanto il sindaco di Magliano Romano plaude la sentenza: “Grande soddisfazione per il risultato ottenuto dall’Associazione Ecologica Monti Sabatini alla quale va il mio personale ringraziamento per l’attività svolta. Ennesimo schiaffone all’amministrazione regionale che colleziona l’ottava censura da parte del Tar del Lazio per aver nuovamente completamente ignorato le evidenti criticità idrogeologiche ed ambientali della discarica di Magliano Romano. Rimaniamo in attesa delle ulteriori sentenze che arriveranno si ricorsi fatti dai Comuni e dai Parchi. Nel mentre rivolgo ironicamente un SENTITO ringraziamento all’assessore Valeriani per averci, altrettanto ironicamente, indicato la via del TAR per dirimere la vicenda. Spero che ora la Regione Lazio rispetti l’ennesima sentenza e metta definitivamente la parola fine a questa follia”.
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