Montalto di Castro – I referenti locali di Azione, Luca Benni, Massimo Paolini e Alberto Blasi sbugiardano e smentiscono il tuttologo Giacomo Barelli

L’avvocato (pluritrombato) che parla a nome di Calenda (forse) è favorevole all’apertura di un deposito per le scorie radioattive ma, dai territori, arrivano smentite clamorose. Adesso si dimetta

MONTALTO DI CASTRO – Povero Giacomo Barilli. L’avvocato fu assessore, fu consigliere comunale a Viterbo e oggi responsabile provinciale di Azione di Carlo Calenda alla perenne ricerca di visibilità.

I suoi balzi in avanti sono così alla cieca che rimedia smentite clamorose dai suoi stessi compagni di partito. Qualche giorno fa, Barelli, in preda alla mancanza di visibilità, ha scritto una lunghissima e barbosissima lettera esprimendo il suo pensiero in relazione all’individuazione di un sito dove seppellire i rifiuti radioattivi. Un solo sito, come abitudine, gli ha dato ampio spazio titolando: Giacomo Barelli (Azione): “Occorre superare i pregiudizi e dialogare con le istituzioni per spiegare i rischi che possono essere superati. La politica seria fa questo. Un deposito nucleare nazionale può portare vantaggi economici al paese.”

Giacomo Barelli

A rispondere alle farneticazioni politiche scritte all’interno di quel contorto pensiero ci hanno pensato tre calibri da novanta di Azione (che a differenza sua hanno centinaia di voti sul territorio) e cioè Luca Benni di Montalto di Castro, Massimo Paolini di Montefiascone e Alberto Blasi di Tarquinia. Insomma sbugiardato dai suoi stessi colleghi di partito che lo hanno messo al tappeto con questa incisiva risposta:

Il nostro territorio esige e merita rispetto. La Tuscia è un territorio che ha più volte messo l’interesse nazionale al di sopra di quello locale, sacrificando larghe porzioni del suo territorio per ospitare infrastrutture strategiche. Attualmente, la Tuscia viterbese, in particolare il Comune di Montalto di Castro, ha sul proprio territorio una centrale elettrica a policombustibile, il sarcofago dell’ex nucleare ancora da smantellare, numerosi impianti di energia rinnovabile e Tarquinia molto vicina alla centrale elettrica di Civitavecchia.
Il nostro territorio ha dato molto e questo sacrificio non è mai stato adeguatamente corrisposto sotto diversi punti di vista. Dunque esprimiamo la nostra netta e chiara contrarietà alla possibilità della costruzione del deposito nazionale per le scorie radioattive nella Tuscia ed esprimiamo il nostro forte supporto alle amministrazioni locali e ai comitati che si oppongono alla sua costruzione, continuando nel percorso già tracciato nei mesi precedenti.
Non si tratta di negare le evidenze scientifiche o di disconoscere la necessità di un’opera di questo tipo (l’Italia è uno dei pochi paesi europei che ha depositi solo provvisori per i rifiuti che produce sul territorio nazionale), ma di far valere le ragioni e gli interessi del territorio e di chi lo abita. Il nostro non è un semplice atteggiamento NIMBY, perché il nostro “giardino” è già largamente occupato da altre opere che hanno effetti sul turismo, sul paesaggio e sulla salute.
Per queste ragioni ci riteniamo distanti dal comunicato del segretario provinciale di Azione Giacomo Barelli, il quale si è espresso in maniera del tutto personale senza essersi confrontato e condiviso nulla con i coordinatori locali, agendo di sua iniziativa.
Noi firmatari di questo comunicato siamo fermamente convinti che il nostro territorio, la Tuscia, ha delle potenzialità enormi; siamo altrettanto convinti che non sia il deposito di scorie radioattive l’opportunità da cogliere.
Allo stesso tempo, questo non mette in discussione il supporto alla linea di Azione sull’energia e i rifiuti: rimaniamo convinti della bontà delle proposte nazionali di Azione e di Carlo Calenda, posizioni lungimiranti che possono concretamente aiutare il Paese nella transizione energetica.
Luca Benni – Coordinatore di Azione per le aree interne della Tuscia, Montalto e Pescia Romana
Alberto Blasi – Coordinatore di Azione Tarquinia
Massimo Paolini – Coordinatore di Azione Montefiascone

Giacomo Barelli quindi rappresenta se stesso e basta. Forse è giunto il momento di meditare un ritiro definitivo dalla politica e le dimissioni dalla guida di Azione sembrano davvero essere il minimo sindacale.