Per le botti portate a spalla primo in classifica Maurizio Serafini
VITERBO – E’ stato Gino Catarcini il primo ad arrivare alla fontana del Piano, dopo avere percorso una salita di 150 metri spingendo una botte da 250 litri. E così, dopo il rinvio causa maltempo finalmente è potuto andare in scena il 42esimo Palio delle Botti, tra le vie dell’antico quartiere di Pianoscarano, dove tutto ha avuto origine. Da una fontana.
L’attuale fontana, denominata del Piano, è stata ricostruita nel 1367, sorge al centro del quartiere, ed è sempre stata un polo di aggregazione per la gente di Pianoscarano; nel periodo della vendemmia quando era necessario lavare botti e bigonci, la fontana, specialmente nel passato, era presa d’assalto. Accaparrarsi il posto più vicino alla fontana era motivo di liti ed il Comune dovette intervenire. Venne stabilito che il turno venisse assegnato in base ai tempi impiegati per rotolare la propria botte sulla salita che collega la piaggia alla fontana. Ancor oggi questa usanza viene tramandata nel palio delle botti che si tiene alla fine di settembre all’interno della manifestazione festa dell’uva. Il palio si articola in due categorie: quella a spinta e quella a spalla. Nelle prima la botte viene fatta rotolare lungo la salita del percorso, nella seconda il concorrente trasporta a spalla la botte. Nell’ultimo giorno della manifestazione, dalle cannelle della fontana, al posto dell’acqua sgorga vino.
Secondo classificato Fabio Fasanari e terzo Alessio Raschi. Per il palio con le botti portate a spalla (30 chilogrammi), primo in classifica Maurizio Serafini, secondo, Federico Cutini e terzo Matteo Balletti.
b.f.