Regione Lazio – Le promesse non mantenute dell’incompatibile Zingaretti

ROMA – Come anticipato, il collegato alla legge di stabilità 2022 presentato dalla giunta dell’incompatibile Zingaretti non è stato discusso nella Commissione competente.

Prima la seduta programmata per lunedì 17 ottobre, poi il rinvio con la promessa di “asciugare” il testo, poi la nuova seduta che si è tenuta ieri e che è durata pochi minuti.

Giusto il tempo per dire che il testo sarebbe stato trasmesso in Aula così come lo ha presentato la giunta. Del nuovo collegato “asciugato” promesso da Leodori nessuna traccia (almeno per ora).

Ci chiediamo a cosa sia servito, allora, l’inutile e infruttuoso tempo trascorso la scorsa settimana. Solo per allungare la permanenza di Zingaretti a via Cristoforo Colombo nella veste di Presidente incompatibile? E per dare modo al centrosinistra di organizzarsi per scongiurare una quasi certa sconfitta?

Eppure, il tempo per discutere in Commissione Bilancio il collegato c’era. Almeno sei giorni lavorativi che avrebbero permesso una democratica discussione sulle tante modifiche legislative che questa legge introduce. L’opposizione, però, ha lasciato correre, subendo quasi in rigoroso silenzio l’ennesima forzatura prodotta dalla maggioranza di centrosinistra.

C’è però tanto altro da dire. Il 12 ottobre scorso Zingaretti aveva detto che sarebbe rimasto alla guida della regione soltanto per approvare il collegato. Per dimettersi subito dopo l’approvazione della proposta di legge.

Ricordiamo cosa aveva dichiarato il Governatore: “La legislatura regionale è conclusa abbiamo approvato il collegato in bilancio in giunta che sta per andare in consiglio, molto importante. Si può fare in due o tre settimane, subito dopo io mi dimetterò”.

La legislatura regionale è conclusa…..”. La promessa, quindi, di rimanere alla Pisana solo per l’approvazione del collegato. L’ennesima “non verità” di Zingaretti. Infatti, il Presidente Vincenzi, nella convocazione della seduta di Consiglio regionale che si svolgerà giovedì 27 e venerdì 28 ottobre, ha deciso di inserire altre due proposte di deliberazione consiliare. Che di urgente e indifferibile hanno ben poco.

Oltre al collegato, all’ordine del giorno della seduta d’Aula sono state inserite le “Proposta di deliberazione consiliare n. 86 concernente: Modifica dell’articolo 2 comma 2 del regolamento del monumento naturale Bosco Faito” e la “Proposta di deliberazione consiliare n. 83 concernente: approvazione aggiornamento piano del parco naturale regionale dei Monti Lucretili”.

L’opposizione ha tentato di opporsi a questa ennesima forzatura del centrosinistra e dell’incompatibile Zingaretti ma è servito a poco. La maggioranza ha preferito andare avanti per la propria strada smentendo anche il proprio dimissionario Presidente. Che, nel frattempo, non ha perso il vizietto di sfornare nomine anche con la legislatura agli sgoccioli. Asl, LazioDisco e tanto altro per blindare l’amministrazione oltre la scadenza della legislatura anche in caso di sconfitta.