Sotto la lente l’ampliamento per 800 mila metri cubi dell’attività estrattiva in via Riserva Nuova. I carabinieri del nucleo forestale in assessorato all’Ambiente
Blitz del Nipaaf negli uffici del Comune di Aprilia. I carabinieri forestali in questi giorni hanno fatto visita al terzo piano del palazzo “colorato” di piazza dei Bersaglieri, più precisamente nell’assessorato all’Ambiente, per l’acquisizione di alcuni atti.
In questi giorni il sindaco di Aprilia Terra, il presidente della provincia Stefanelli e il consigliere provinciale nonché consigliere comunale di Aprilia Giovannini dovranno spiegare ai cittadini che cosa sta accadendo in città. Troppi lati oscuri. Troppi silenzi e giustizia usata per eliminare potenziali concorrenti ai soliti noti. Ultimo clamoroso caso il silenzio legato al maxi risarcimento chiesto da Rida Ambiente che, a questo punto, aveva tutte le ragioni di protestare. I carabinieri, dopo settimane di polemiche, hanno deciso finalmente di vederci chiaro.
Al momento poco o nulla trapela in merito, ma sembrerebbe che sotto la lente del nucleo investigativo ambientale sia finita la documentazione che riguarda l’ampliamento della cava in via Riserva Nuova, che di recente è stata oggetto di una commissione Trasparenza.
Come si ricorderà nella seduta della commissione del 15 novembre è stato ripercorso tutto l’iter che ha riguardato la proposta avanzata dalla società Stradaioli: una procedura per l’autorizzazione all’attività di coltivazione (estrazione) per 800 mila metri cubi incardinata nella conferenza dei servizi della Regione Lazio: un iter complesso partito nel 2017, poi interrotto, ripreso con due sopralluoghi nella cava dei tecnici regionali e infine definito con la chiusura positiva della conferenza e la determinazione Via (Valutazione di impatto ambientale) rilasciata dalla Regione.
Una procedura sulla quale nel corso degli anni c’è stata una posizione differente assunta dal Comune di Aprilia, che nel 2019 aveva detto “no” all’ampliamento con l’allora dirigente comunale del settore Ambiente ma che due anni dopo, con un altro dirigente, ha dato via libera alla proposta. Su questo punto l’amministrazione comunale nella seduta del 15 novembre ha affermato che ciò è stato determinato dalla presentazione di un progetto di ripristino ambientale, un aspetto che mancava nella prima proposta.
Ma i dubbi e le perplessità dei consiglieri non si sono esauriti, visto che diversi componenti dell’assise si sono domandati come mai l’argomento dal 2017 all’inizio del 2022 non sia mai stato oggetto di una seduta di commissione. Una vicenda, quella della cava, che ora sembrerebbe finita all’attenzione dei carabinieri forestali.