Poco natalizio e tanto “mercato settimanale”, vestito inadatto per le feste, quello di Piazza del Sacrario
VITERBO – E luce fu. Al via “ufficialmente” al Natale cittadino con l’accensione dell’albero di piazza del Comune che ieri sera ha spinto l’interruttore su “on,” alla presenza di un’entusiasta sindaca Chiara Frontini: “Torniamo in piazza a festeggiare con la voglia di stare insieme e donarsi. Se ognuno di noi donasse un pezzettino di sé stesso agli altri potremmo costruire una comunità migliore”, le sue parole ascoltate da una piazza stracolma. Ad accompagnare l’evento Banda e majorettes formate da giovanissimi viterbesi, mentre la vicina piazza del Sacrario, mezza buia, come gran parte di Viterbo tutto l’anno e come la Mostra di Michelangelo, si riempiva di vegetali: cavoli, cavolfiori e broccoli insieme in una botta, con loro: olio d’oliva, formaggi, miele, eccellenze agroalimentari del territorio, come sappiamo squisite, ma sicuramente poco natalizie, esclusive e scintillanti come richiede la straordinarietà dell’evento e come abbiamo voglia di viverlo. Di street food Christmas neanche l’ombra, magari un vin brulè, un teutonico Bretzel o un pampepato locale, avrebbero addolcito temperature e animi scoraggiati dall’effetto “mercatino settimanale”, identico a quello organizzato dalle maggiori associazioni agricole per esporre primizie agroalimentari.
E’ proprio ora che si va alla ricerca di particolari luci a intermittenza, palle di centrino e paillettes riciclate, stinchi di Babbo Natale in panno lenci ricamati, cappelli di lana del Grinch, orecchie di Rudolph imbottite e con sonaglini, fermaporta a forma di elfo. E ancora, ceramiche, legno, lana, carta, che interpretate dagli artigiani locali, avrebbero potuto essere almeno l’accessorio per un vestito delle feste adatto a tutti i giorni, come è il mercato, e non all’unicità che merita il più aspettato e celebrato evento dell’anno.