L’infelice scelta del mercato ortofrutticolo natalizio al centro della città
Viterbo – E’ una piazza triste e desolante quella del Sacrario. L’evento che doveva animarla quest’anno, il mercato del biologico di “Tuscia in Bio”, nato dalla collaborazione tra diverse realtà (non si sa bene quali), avrebbe dovuto presenziare e dare vita alla piazza con oltre 40 espositori, tra produttori biologici e artigiani artistici. Invece negli scarsissimi giorni d’apertura 8, 10, 11, 17, 18, 23, 24 (solo mattina), 30, 31 (solo mattina) dicembre 2022; 5-6-7 gennaio 2023, gli espositori non arrivano a una ventina e di cibo da “stuzzicare”, come da loro annunciato “a rendere ancora più gradevole la permanenza la possibilità di gustare i dolci della tradizione, pizze salate, birre artigianale, vini e bevande calde”, neanche il sentore.
Bellissimo l’artigianato artistico natalizio, un’ idea vincente, peccato non essere pervenuto in mezzo a cavoli, cavolfiori, broccoli, olio d’oliva, miele e formaggio. Dove sono sciarpe di lana, trine di crochet, palle di vetro soffiato, sculture in legno, pezzi di natività e tutto quello che fa Natale in questa desolata piazza? A fare bella mostra solo un indecente tendone bianco che accoglie cittadini e turisti alla scoperta del Natale medioevale viterbese.
Una scelta assolutamente non centrata dall’attuale amministrazione, troppo presa a salvare Viterbo per rispondere al telefono.
“Un ritorno all’essenziale, all’autentico, alla semplicità” avevano dichiarato dall’organizzazione, troppo essenziale, autentico e semplice. Praticamente il nulla, rispondiamo noi.
b.f.