Perché Civita di Bagnoregio in Italia è definita la “città che muore”

BAGNOREGIO – Civita è una frazione di Bagnoregio, un comune italiano in provincia di Viterbo (regione Lazio), che oltre a essere stata inclusa nei borghi più belli d’Italia, è nota per l’appellativo di “città che muore”.

Questa definizione le è stata data dallo scrittore Bonaventura Tecchi, che aveva trascorso la sua gioventù proprio a Civita di Bagnoregio, ma è dovuta alla continua e lenta erosione che subisce la collina di tufo e argilla sulla quale il borgo si trova.

Fondata dagli Etruschi circa 2500 anni fa, del periodo etrusco restano diverse testimonianze, come il tunnel definito “Bucaione” che permette l’accesso alla valle dei Calanchi direttamente dal paese. I calanchi sono creste d’argilla esili e ondulate, in continua trasformazione a causa dell’azione degli agenti atmosferici.

Ogni anno più di 700.000 persone visitano questo luogo che è stato utilizzato diverse volte anche come set cinematografico. Grazie al Belvedere i turisti hanno un affaccio privilegiato su Civita di Bagnoregio. Dal 2013 l’ingresso è a pagamento e il biglietto costa 5 euro.

All’interno del borgo restano varie case medievali, la chiesa di San Donato, sulla piazza principale, palazzo Alemanni dove c’è la sede del Museo Geologico e delle Frane, il palazzo Vescovile, un mulino del XVI secolo, i resti della casa natale di San Bonaventura e la porta di Santa Maria.

Nel corso dei secoli si sono verificati numerosi crolli, che hanno fatto sprofondare nella valle chiese e strutture bellissime, purtroppo perse per sempre. Ma è forse proprio questo senso di precarietà e di fragilità a rendere ancora più suggestiva Civita di Bagnoregio.

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