Lazio – Elezioni, le mani di Romoli sulla Lega viterbese. Ennesima crisi in vista?

Il sindaco Bartolacci se l’è data a gambe levate. Fusco fuori dai giochi il partito in balia delle ambizioni sfrenate del sindaco di Bassano In Teverina

VITERBO – La Lega ha ufficializzato le proprie candidature sul collegio viterbese per le prossime elezioni regionali.

A correre per il partito di Salvini saranno Elisa Cepparotti, ex consigliera comunale di Viterbo e coordinatrice comunale; Carlo Pellegrini, candidato sindaco a Bassano Romano; Emanuela Bartolini, attualmente vice sindaca a Canino ed infine Edoardo Ciocchetti di Gallese che si affaccia per la prima volta con gli uomini de “Nord”.

Candidature decisamente deboli. Più che una corsa alla candidatura è stata un “fuggi fuggi”.

Il primo ad essere consapevole che il risultato non sarebbe arrivato è stato il sindaco di Tuscania Fabio Bartolacci che si è ben guardato dal candidarsi. Stessa cosa vale per Umberto Fusco. L’ex senatore ha però motivazioni più forti per non scendere direttamente in campo. Fuori personaggi di spessore e in gradi prendere centinaia di voti come Claudio Ubertini Vittorio Galati. Insomma un partito in disarmo sul quale è arrivata la forte tentazione del presidente della Provincia Alessandro Romoli che ha portato ossigeno e soccorso politico.

Ha potuto far questo perché Forza Italia nel viterbese è ormai allo sbando. Il senatore Battistoni dopo aver perso tutto, anche il portaborse Adrea Di Sorte lo ha lasciato per approdare in una spiaggia più accogliente come quella della senatrice Licia Ronzulli, adesso si trova a dover cercare tra le macerie qualche agnello da sacrificare prima di Pasqua.

L’ascesa di Romoli nel partito di Salvini è vista come fumo negli occhi e la fronda dei delusi riverserà il proprio malcontento su Fratelli d’Italia che puntano a far eleggere due consiglieri. Un uomo e una donna (quote rosa e via dicendo). Insomma, ancora non sono iniziate le elezioni ma il centrodestra ha già le idee chiare. Adesso Romoli deve tenersi ben stretta la poltrona da presidente della Provincia, almeno il tempo necessario per passare su quello più vantaggiosa dell’Egato.