Regione Lazio, retroscena di un centrodestra litigioso che ha già scocciato tutti

Incontro proficuo del presidente Francesco Rocca con la premier Meloni ma dai territori e dai partiti è un tutti contro tutti

ROMA – Francesco Rocca ha incontrato la premier Giorgia Meloni. Baci , abbracci e pacche sulle spalle ma da subito sono iniziati i cazziatoni.

Prima il pasticciaccio combinato da Roberto Rosati (uomo Lega) che ha scritto alla Corte d’Appello rivendicando un conteggio errato dei seggi.

“Le province hanno avuto troppo”. Già un consigliere regionale è troppo per Viterbo, Rieti e Frosinone. La Corte d’Appello dopo aver risolto la grana Colleferro sta riconteggiando quelle sezioni dove non collimano i voti di preferenza con i voti di lista. Finito questo si pronuncerà sulla “segnalazione” della Lega.

Anche se Claudio Durigon ha fatto dichiarazioni distensive sono in molti ad essere incazzati con il suo partito e i suoi stessi esponenti. Pasquale Ciacciarelli e i suoi sindaci supporter minacciano d’uscire dal partito se non gli viene dato l’assessorato. Pino Cangemi minaccia di abbondare il partito se non gli viene riconosciuto (e non ha tutti i torti) la presidenza del consiglio. Tony Bruognolo c’è rimasto male e vuole l’assessorato o che sia cacciato qualcuno dalla provincia per fargli posto. Altrimenti minaccia lui di andarsene.

Angelo Tripodi con la Cartaginese si sono alleati per non rimanere fuori dalla festa nonostante la torta abbia già finito le fette. Ciociari sul piede di guerra perché Fratelli d’Italia rivendicano l’assessorato per uno dei loro dopo il brillante successo elettorale ottenuto con l’elezioni di Daniele Maura e Alessia SavoNicola Ottaviani non ci pensa minimamente, anzi sogna la cadrega di Durigon al coordinamento regionale del partito e Ciacciarelli assessore o meno importa poco. Con tredicimila voti può ritentare alle elezioni europee.

A Latina, Pino Simeone è disponibile a lasciare il passo a Cosimo Mitrano in cambio degli 8mila euro che andrebbero al presidente dell’Egato di Latina. Claudio Lotito che è incazzato con l’altro Claudio (Fazzone). Il deputato marchigiano Battistoni che vorrebbe un assessorato con la delega alla transumanza per un viterbese dei forza italioti. L’assessorato all’ambiente incompatibile con gli uomini di Fazzone perché quest’ultimo è presidente della Commissione Ambiente del Senato così come Mauro Rotelli è presidente di quella della Camera (parliamo sempre di ambiente) e il viterbese Francesco Battistoni (transumato nelle Marche per essere rieletto) che ne fa le veci di vice. troppi tutti sti laziali all’ambiente.

La delega alla sanità me la tengo ioipse dixit di Francesco Rocca. Insomma è un gran casino.

“Un incontro cordiale, non ci eravamo più visti. E’ stata una bella occasione, ci ha fatto un in bocca al lupo. Le sfide sono tante, mi ha chiesto le mie priorità. C’è grande fiducia da parte di Meloni nei miei confronti e ho ‘carta bianca’. Un incontro cordiale. È stata una bella occasione dove mi ha fatto l’in bocca al lupo”. Lo ha detto il neo presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, al termine dell’incontro con Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. Sulla Giunta?

“Farò incontri individuali con leader dei partiti e con alcuni dei consiglieri. La mia idea è quella di avere una squadra all’altezza della sfida che i cittadini del Lazio ci hanno affidato. Una squadra solida, responsabile, consapevole, con una esperienza amministrativa”, ha concluso Rocca che dopo aver tagliato la barba a fatica nasconde le smorfie.

Infine Durigon. Il coordinatore regionale della Lega nel Lazio, Claudio Durigon ha mostrato ottimismo sulla trattativa in vista della formazione della giunta di Francesco Rocca.

“L’incontro di maggioranza che doveva tenersi oggi è stato rinviato. Ma c’è massima sintonia tra alleati, non ci sono litigi” spiega.

“Stiamo aspettando la proclamazione degli eletti per avere chiaro il quadro”, aggiunge Durigon. “La volontà di tornare a dare un buon governo alla Regione è prevalente su tutto e di certo non sarà ostacolata dal confronto naturale tra alleati sul numero di posizioni”, precisa.

“Io personalmente sono molto contento delle capacità di analisi che sta mostrando Francesco Rocca come presidente eletto e guardo con fiducia al ‘governo del fare’ cui darà vita a breve”, aggiunge.

“Per quanto riguarda la Lega, ci sono tante persone che hanno avuto un grande risultato e tutti avranno la possibilità di dare un contributo al governo della nuova giunta”, sottolinea.

“Allo stato siamo in una fase interlocutoria, ma sono convinto che non ci saranno problemi. Anche nella Lega quelli che hanno dato tanto in questa campagna elettorale avranno la possibilità di contribuire. Il risultato, di quasi il 9%, è stato inaspettato. Sicuramente una legge elettorale iniqua non ci da’ una giusta rappresentanza in Consiglio ma sono convinto che potremmo dare il nostro supporto per il buon governo di questa Regione in altri ruoli: non vedo problemi”. Se non ci sono problemi perché Roberto Rosati non ritira quel documento presentato alla Corte d’Appello? In tutto questo casino c’è in atto una vera e propria caccia ai posti nelle segreterie e nelle commissioni. Dirigenti che in questi giorni sono tornati dai loro tautatori personali e hanno modificato la falce e martello con campi di grano, Alberto da Giussano, fiamme tricolori e celtiche religiose. Poi ci sono gli autoricicciati. “Io sono sempre stato di destra”. “Non ho mai votato a sinistra”. “W Rocca eja eja trallallà”. “Per un posto in presidenza ip ip hurrà”. “venghino siori venghino” tra transumanze, vacche desnude e cercatori di poltrone ci sono i consiglieri silenti e rispettosi. A quelli va la nostra solidarietà.