Viterbo – Vigili, multe e parcheggi: Stefano Polacchi lancia la sua proposta ai consiglieri di maggioranza

Ai Cappuccini strisce per parcheggiare a ridosso di uscite e passi carrabili: “Se non si usa il buon senso, meglio mettere telecamere e risparmiare sui vigili”

VITERBO – Multe al quartiere Cappuccini, vigili a chiamata e mancanza di buon senso, un cittadino di via Monte Bianco lancia la sua proposta all’amministrazione con una lettera firmata: “La sindaca Chiara Frontini voleva istituire il vigile (o poliziotto) di quartiere.

Un modo per far sentire i cittadini più sicuri, tutelati, per far sì che la sicurezza venisse percepita come concreta. Buon proposito. Ma ci sono situazioni in cui già i vigili sono vicini alla gente e passano per i quartieri. Solo che invece di essere vicini ai cittadini rischiano di essere solo vessatori. O almeno di apparire come tali. Vivo in via Monte Bianco, zona residenziale tra Pila e Cappuccini, quartiere borghese tranquillo dove abitano persone mediamente di media-tarda età e che si sta piano piano ringiovanendo. Da un po’ di tempo sono state ridisegnate le strisce per delimitare i posti auto che sono stati ridotti di almeno il 30%. E sempre più spesso c’è qualcuno che chiama al telefono i vigili per segnalare parcheggi fuori dalle regole. I vigili accorrono e fanno le multe. Prima fischiavano, avvertendo col fischietto che avrebbero fatto le multe. Oggi non più: “Non c’è più l’obbligo di fischiare”, dicono a chi gli chiede per quale motivo almeno non avvisino. E già qui c’è un primo aspetto di metodo su cui riflettere: se non c’è obbligo, allora non si avverte? Quindi, il vigile sta solo per fare le multe. Per capire… perché se l’intervento dei vigili deve servire a riportare l’ordine, allora basterebbe che venissero spostate le auto. Ma no. Si fanno le multe. A volte anche doppie, magari per una infrazione che copre due fattispecie!

Non solo: i vigili accorrono solo a chiamata? E siccome sono chiamati, devono fare le multe? Ma chi lo stabilisce? Quante volte abbiamo chiamato i vigili per situazioni magari davvero gravi o spiacevoli e non si sono mai presentati?

L’idea malsana che mi sono fatto per quanto riguarda l’esercizio di pubbliche funzioni, si basa sull’uso del buonsenso. Il buonsenso, la ragione, sono elementi fondamentali specialmente in un Paese che vive imbrigliato nella burocrazia, in un Paese che per cambiare una cosa ne stabilisce altre due oltre a quella da superare (il buonsenso andrebbe usato anche per rispondere alle “solite” chiamate del pazzo o del disturbato o nevrotico di turno, mentre i vigili rispondono: io devo comunque intervenire…). Ma applicare il divieto di sosta entro i 5 metri dall’intersezione in una via a senso unico dove non serve a nessuno vedere perfettamente chi venga dalla parte opposta (perché non viene nessuno!), che senso ha? Così come non ha altrettanto senso disegnare strisce di parcheggio a ridosso di uscite da garage o passi carrabili: perché qui si che è davvero difficile vedere chi venga in senso opposto in una strada a doppio senso! (foto sotto)

Vigili: perché non ragionate? Io non devo interpretare la regola – spiega il pizzardone – la devo applicare. Così si ha l’assurdo che fanno la multa a un’auto parcheggiata fuori dalle strisce ma oltre i 5 metri dall’intersezione anche se rispetto alla riga di mezzeria lascia più spazio a chi circola rispetto alle auto parcheggiate regolarmente sul lato opposto.

Vorrei proporre una mia modesta proposta: risparmiamo i soldi degli stipendi per i vigili (almeno di quelli addetti al controllo della viabilità) e sostituiamoli con delle telecamere che permettano di fare multe anche in automatico a chiunque oltrepassi limiti o non ottemperi a divieti. A che servono infatti i vigili se devono solo registrare e multare infrazioni in automatico senza interpretare un bel nulla? Non ha senso mandare in strada persone obbligandole a lavorare senza pensare, senza capire, senza buon senso, senza ragionare.

Meglio le telecamere: sono più efficienti, rigorose, funzionano 24ore su 24 e non hanno neppure rivendicazioni sindacali! Non solo: non danno neanche risposte sbagliate o fasulle, perché nessuno chiederebbe qualcosa a una telecamera.

Almeno risparmiamo i soldi pubblici e paghiamo un po’ meno tasse: così magari ne abbiamo di più per le multe e ci sentiamo meno tartassati.

Fuor di pamphlet, vorrei dare un consiglio a chi amministra: provate a spiegare che una maggiore dose di buon senso, di tolleranza e di effettiva analisi dei problemi prima di staccare una multa o di alzare palette farebbe sentire più vicini i tutori dell’ordine e della sicurezza”.

Stefano Polacchi