VITERBO – Bagnaccio ancora chiuso. L’unico parco termale ecosostenibile della provincia, continua a non essere fruibile. Circoscritto tra empasse burocratiche, interpretazioni di norme e sentenze del Consiglio di stato che lo hanno portato ad aprire e chiudere a fasi alterne.
L’ultima chiusura con l’amministrazione Arena con la risoluzione del contratto di sub concessione del Parco termale Bagnaccio dovuto ad alcune contestazioni mosse proprio dall’allora amministrazione, che i proprietari hanno cercato di adempiere, senza però riuscire a trovare una soluzione.
Ed oggi è proprio l’ex sindaco Giovanni Arena a ricordare come qualcuno all’epoca dello stop cavalcò l’onda: “Mi sembra di ricordare che in campagna elettorale qualcuno avesse assicurato che lo avrebbe riaperto in tempi da record!“, afferma tagliente sui social, ed in effetti la stessa Frontini nell’ ultima chiusura del Parco, a maggio 2021, dichiarò ai giornali: “Questi sono i danni di un atteggiamento dilatorio da parte di una politica che non è capace di decidere –è inaccettabile non dare risposte, magari negative, ma rispondere alle associazioni e ai cittadini è un obbligo morale. Un altro fallimento della maggioranza Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Fondazione. Se si rimandano le decisioni sine die senza prendere posizione in un senso o nell’altro, ecco i risultati”.
Eppure proprio Frontini una volta arrivata a guidare la città si è resa conto di avere a che fare con un caso più intricato del previsto, (sotto il suo post datato 24 giugno 2022 e ripostato in questi giorni da uno dei gestori del Parco) ma che avrebbe fatto di tutto per restituire tale bene ai viterbesi “ogni possibile strada per ridurre i tempi di riapertura dovrà essere valutata, anche prevedendo una qualsiasi forma di concessione e gestione temporanea, nel rispetto delle leggi vigenti”.
Soluzione ponte che sembra non esistere, come dichiarato dall’assessore al Termalismo Stefano Floris nella seconda commissione convocata ieri in comune: “La riapertura è legata alla variante al piano regolatore – come da tempo dichiaravano inascoltati dai banchi dell’opposizione – speriamo di risolvere in tempi brevi” . Tabella di marcia che sarà dettata dall’assessorato all’Urbanistica guidato da Emanuele Aronne e dalla volontà di essere celeri su un patrimonio, non solo economico e culturale ma anche sanitario, che i cittadini reclamano a gran voce.