Singolare decisione dei rappresentanti dei “lavoratori” dopo la pubblicazione del decreto di riassetto organizzativo dell’ente. Personale senza titolo di studio che percepisce oltre 5mila euro di stipendio mese o sindacalisti con giudizi produttivi sotto zero sul piede di guerra. Roba per mascelle forti…
CIVITAVECCHIA – Basta privilegi della casta. Questa volta la “casta” non è composta dai soliti politici di turno.
Parliamo di una casta mista di sindacalisti e dipendenti sopravvalutati che, per volere dei conti economici e non certo del management, devono essere ridimensionati o mandati a casa. Apriti cielo. I sindacati per tutelare gli amici e non i lavoratori (più avanti vi spiegheremo perché) hanno indetto una tre giorni di sciopero. Tra l’altro i dipendenti non hanno dato mandato ai sindacati di proclamare nessuno sciopero e questa è un’altra anomalia.
Andiamo per ordine.
Nel fine settimana scorso sull’Albo Pretorio dell’AdsP è stato pubblicato il seguente documento (omettiamo di riportare la parte dei lavoratori che hanno indetto lo sciopero perché altrimenti ci sarebbe da andare lì con gli idranti e rimandarli al loro posto a guadagnarsi la pagnotta):
AOA (Decreto 94-2023)-1-6Apriti cielo. I sindacati o quel poco che ne è rimasto ha sobbalzato e nella tarda mattina di oggi ha diramato un comunicato dove annuncia che il momento delle decisioni irrevocabili è stata presa: SCIOPERO.
Le ultime tre ore del turno di lavoro nelle giornate del 13 e del 14 aprile, oltre all’intera giornata del 21 aprile. Alla fine la proclamazione dello sciopero dei dipendenti, la prima nella ultraventennale storia dell’Autorità Portuale di Civitavecchia, è arrivata. Ed è arrivata in modo deflagrante, visto che non si parla dell’astensione dal lavoro per una giornata, ma addirittura per tre, anche se con modalità diverse.
Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Uglmare Porti si dicono esasperate “dalla reiterata non corretta gestione delle relazioni sindacali e dal ripetuto comportamento da parte dei vertici dell’Authority di assumere decisioni unilaterali”. Ma la presidenza e la segreteria generale dell’ente vengono anche accusate “della palese volontà di mortificare il personale in totale violazione della privacy attraverso la pubblicazione di atti contenenti dati personali sensibili”. Il riferimento è chiaramente alla pubblicazione, avvenuta nella giornata di sabato scorso sul sito istituzionale dell’Autorità Portuale, del decreto relativo all’atto di organizzazione 2023, nel quale vengono esplicitati, dipendente per dipendente, ruoli e mansioni. Quell’atto di organizzazione, assieme alla decisione assunta dai vertici dell’ente di procedere al licenziamento di alcuni dirigenti e al contratto di secondo livello, era stato all’origine della proclamazione dello stato di agitazione.
PROCLAMAZIONE SCIOPERO DIPENDENTI ADSP MTCS 13-14-21APRILE 2023Il problema è che per anni molti dipendenti hanno goduto di livelli di occupazione sopra stimati. Stipendi esagerati. Nella riorganizzazione alcuni di questi risultano avere dei rendimenti a dir poco imbarazzanti ma, apriti cielo, non si deve sapere e dire nulla.
Come, la scatola di vetro. Amministrazione trasparente. Tutto bello quando si parla degli altri. Siccome i soldi che prendono sono pubblici è giusto che si sappia che ci sono persone che non solo percepiscono stipendi da 60 mila euro all’anno ma alla fine prendono premi di produttività da 30 mila euro.
Lo andassero a motivare a quelle persone costrette a vivere con il reddito di cittadinanza o con uno stipendio di 1.200 euro.
Pensate che c’è qualcuno che per essere mandato via ha chiesto e ottenuto tre anni di stipendio. Parliamo di buonuscite da 200 e passa mila euro.
AOA (Decreto 94-2023)-190-199Il presidente di Molo Vespucci, Pino Musolino, attualmente impegnato al Seatrade Cruise Global di Fort Lauderdale (Miami) ha scritto a tutti i dipendenti una mail dove anticipa quale saranno le sue azioni dal momento che farà ritorno in Italia.
1) come da richiesta dei sindacati, un’incontro con i medesimi è già fissato da qualche giorno, per il giorno 6 aprile pv, quindi non si comprende la critica rispetto al voler evitare gli incontri rivolta al sottoscritto.
2) rispetto al contratto di secondo livello, il sottoscritto personalmente è andato al ministero per trattare la risoluzione del problema assieme alla DG Vigilanza porti e al Presidente del collegio dei revisori. Immediatamente dopo la riunione, svoltasi il 16 marzo, ho convocato nel mio ufficio le RSA per dare piena e trasparente evidenza dei risultati dell’incontro (che potrebbero costituire una base molto positiva per la risoluzione della questione contratto di II livello). Le stesse RSA mi hanno confermato di aver informato i dipendenti e si era concordato di lavorare su un testo per la nota integrativa del contratto da portare al primo comitato di gestione utile di Aprile. Anche in questo caso mi risulta difficile comprendere l’accusa di indifferenza al problema e la strumentalizzazione dei fatti.
3) il PTF e gli altri atti amministrativi adottati in questi giorni, sono appunto atti amministrativi di competenza del presidente, a norma della L. 84/94. Non fanno parte degli atti oggetto di relazioni industriali per le quali è necessaria una negoziazione. La condivisione degli stessi atti invece è stata contestuale, visto che subito dopo la firma e la pubblicazione gli stessi sono stati portati a conoscenza di tutti. Le competenze e le funzioni di ognuno vanno rispettate e comprese, senza anche in questo caso strumentalizzazioni, quando si lavora all’interno della Amministrazione pubblica.
Ribadendo che il pieno diritto dei sindacati a indire scioperi o altre azioni è per me sacrosanto, ritengo invece meno protetto il diritto di diffondere informazioni errate o parziali, al fine di alimentare tensioni che non servono.