Sventò l’attentato ai danni di Antoci, fu vittima di un vergognoso tentativo di “mascaramiento” ma alla fine ricevette la medaglia al valore per il gesto d’altruismo e aver salvato la vita al presidente del Parco dei Nebrodi
TARQUINIA – Oggi si è insediato il nuovo vicario della Questura di Cuneo, Daniele Manganaro, un poliziotto che ha dimostrato grande coraggio nel 2016 sventando un attentato di mafia contro l’allora presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci, diventato poi presidente onorario della Fondazione Caponnetto.
Daniele Manganaro è stato dirigente del Commissariato di Tarquinia dove ha trascorso qualche anno parcheggiato prima di essere trasferito a Carrara.
Nella città dei cavalli alati ha lasciato un ricordo tutt’oggi vivo per la sua dedizione, onestà e spirito di squadra che gli ha permesso di guadagnarsi la stima dei cittadini e di tutti coloro che lo hanno conosciuto.
Brevemente ricordiamo che l’auto blindata dove si trovava Antoci fu attaccata a fucilate da un commando mafioso, ma Manganaro e gli altri componenti della scorta riuscirono a mettere in fuga gli attentatori dopo un lunghissimo ed interminabile conflitto a fuoco.
L’attentato fu motivato da una vendetta per il ‘protocollo Antoci’, una legge dello Stato che aveva fatto saltare un lucroso affare di fondi europei per l’agricoltura e che aveva contribuito al maxiprocesso Nebrodi, conclusosi nel 2022 con condanne per oltre sei secoli di carcere. Antoci, nonostante le misure di sicurezza, resta ancora sotto scorta e a dicembre scorso si è appreso della volontà dei detenuti al 41 bis di colpirlo ancora.
Per aver sventato l’attentato contro Antoci, Daniele Manganaro e gli altri poliziotti furono promossi per merito straordinario con medaglia al valore.
Giova ricordare, per chi ha la memoria corta, che sia l’attentato che il conflitto a fuoco fu per molto tempo attaccato dagli “amici” della mafia con quell’atteggiamento che i siciliani chiamano “mascaramiento”. Anche la trasmissione di Italia 1 “Le Iene” si occupò della storia che alla fine ha avuto il degno riconoscimento e lo sdoganamento totale da quel vile tentativo di sminuire quel tentativo di strage.
Manganaro, 49 anni, con tre lauree e un master di secondo livello, ha creato la prima squadra di poliziotti e di professionisti focalizzati sulle truffe alla Comunità europea per i finanziamenti Agea. È stato il primo del corso alla Scuola per funzionari di polizia e ha diretto i commissariati di Nicosia (Enna), S. Agata di Militello (Messina), Tarquinia (Viterbo) e Carrara, per poi diventare il nuovo vicario della Questura di Cuneo.
Inoltre, Manganaro è abilitato all’esercizio della professione forense e vanta numerose decorazioni, tra le quali la medaglia d’argento al valore ambientale del ministro dell’Ambiente, la medaglia d’oro al valore della Regione Siciliana e la medaglia d’oro di 35 Comuni della provincia di Messina.
La nomina di Manganaro come vicario della Questura di Cuneo rappresenta un importante riconoscimento del suo valore e della sua esperienza professionale, nonché un segnale forte contro la criminalità organizzata. La sua presenza in un territorio delicato come quello di Cuneo può essere un elemento deterrente e un esempio per tutti coloro che lavorano nella lotta alla mafia e alla corruzione.
Ovviamente questo suo trasferimento è un ulteriore salto di carriera che lo porterà nel giro di pochi anni a diventare Questore, sogno di ogni poliziotto.