Trevignano Romano – La veggente Gisella Cardia nomina una portavoce e chiede di vedere il vescovo

Spunta un documento con i “miracolati” dalla Madonna

TREVIGNANO ROMANO – Attacchi mediatici e non solo, la veggente Gisella Cardia, stanca e di assalti verbali e non solo, ha nominato una portavoce di fiducia che riporti le cose come stanno. Gisella Cardia, il cui nome all’anagrafe siciliana è Maria Giuseppa Scarpulla, avrebbe intanto presentato diverse querele e chiesto un incontro al vescovo, al quale vorrebbe consegnare un documento con i 150 nomi di chi dice di aver ricevuto la grazia pregando la Madonna a Trevignano.

“La necessità di un incontro con il vescovo nasce dall’esigenza di chiarire quanto sta accadendo intorno ai rosari che vengono recitati il 3 di ogni mese – spiega a Fanpage Paola Felli, la portavoce di Gisella Cardia – Ormai è stato mischiato tutto quanto, ha parlato chiunque dicendo qualunque cosa e va fatta chiarezza. Oltre 150 persone ci hanno contattati e hanno voluto mettere nero su bianco le grazie che dicono di aver ricevuto dalla Madonna di Trevignano. Una documentazione nelle mani di Gisella che il vescovo deve avere, persone che ci vogliono mettere la faccia“.

Spiega anche la scelta di nominare una portavoce, “Gisella è molto provata, vive asserragliata in casa e teme per la sua incolumità. Alcune persone hanno addirittura scavalcato il cancello di casa sua violando la proprietà privata e la dignità della persona“.

Intanto la Curia di Civita Castellana, dopo aver istituito una Commissione che indaga sul caso, difende l’operato del precedente vescovo, colui che ha accolto Gisella Cardia in chiesa permettendole di dire il rosario ogni 3 del mese, ripreso  accanto a lei sull’altare con la statuetta della Madonna che piangerebbe sangue tra le mani.

“Il modus agendi et operandi di Monsignor Romano Rossi è stato corrispondente a quello del buon pastore che ha cura di tutte le persone affidate al suo ministero episcopale“. È la posizione della diocesi di Civita Castellana, che si è espressa in merito alla posizione dell’ex vescovo. “Le ricostruzioni giornalistiche appaiono palesemente parziali e decontestualizzate – continua la diocesi di Civita Castellana – Tutto questo concorre a gettare ombre e sospetti sulla persona e conduce a conclusioni errate circa possibili responsabilità del Presule nella vicenda di Trevignano Romano”.

Rispetto all’esito delle nuove indagini aperte dalla Procura di Civitavecchia su Gisella Cardia e i fatti di Trevignano Romano a seguito della denuncia sporta dall’investigatore privato Andrea Cacciotti dell’associazione National Security su mandato di alcuni cittadini, la portavoce di Gisella ha commentato: “Ci attendiamo un nulla di fatto, i bilanci sono a posto e correttamente presentati, non sono tutti sul sito ma sono pubblici, tutti controfirmati dal commercialista e trasparenti. Non ci sono giri né movimenti strani di soldi. Le donazioni che le persone hanno fatto alla onlus non sono richieste ma spontanee e le persone si riuniscono intorno a Gisella solo per pregare”.

b.f.

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