Viterbo – All’Università della Tuscia aspiranti investigatori lavorano sulla scena del crimine

La crescita di immatricolazioni da tutta Italia ha portato l’ateneo viterbese all’attivazione di un Laboratorio di criminologia, criminalistica e scienze delle investigazioni

VITERBO – L’Università della Tuscia ha investito in questi ultimi anni nell’offerta formativa in materia di “Investigazioni e Sicurezza” creando sin dal 2013 nell’ambito del Corso di Laurea in Scienze Politiche e Relazioni internazionali e successivamente nel 2919 con il Corso di Laurea in Scienze della Politica, della Sicurezza internazionale e della Comunicazione pubblica, specifici curricula dedicati a tali tematiche.

La crescita esponenziale di immatricolazioni da tutta Italia ha portato l’ateneo viterbese all’attivazione di un Laboratorio di Criminologia, Criminalistica e Scienze delle Investigazioni per consentire a studentesse e studenti di usufruire di uno spazio di studio e di ricerca scientifica rispondente sia alle esigenze di arricchimento formativo e curriculare, sia di approfondimento teorico-pratico sui temi quali la criminologia applicata, la tutela della sicurezza sociale ed il contrasto al crimine attraverso esercitazioni sul campo sulle tecniche di investigazioni giudiziarie (tradizionali e tecnico-scientifiche).

E proprio nell’ambito dell’attività di investigazione scientifica, che i responsabili del Laboratorio Alessandra Stefanoni e Vincenzo Cianchella, su input della direttrice del dipartimento, Tiziana Laureti, e del coordinatore delle materie tecnico operative, Alessandro Sterpa, hanno organizzato tre giorni di esercitazione sul campo sulle tecniche di base della balistica forense e del sopralluogo giudiziario. 

Il ciclo di lezioni, si è svolto sotto la guida di Martino Farneti, noto balista forense coadiuvato dall’esperto criminalista Alessandro De Bernardis, titolare della ditta di criminalistica RASET di Roma.

Quaranta le studentesse e gli studenti partecipanti; tutti si sono presentati sulla scena del crimine allestita all’interno del chiostro rinascimentale di Santa Maria in Gradi, indossando le tipiche tute bianche della polizia scientifica (D.P.I.) pronti a ricostruire a ritroso l’iter crimino- dinamico di un duplice omicidio.

Entusiasmo ed impegno hanno caratterizzato questo mini tour investigativo dove ragazze e ragazzi sono stati i protagonisti assoluti del sopralluogo tecnico di polizia scientifica.

Avvincente per gli studenti è stata l’illustrazione della capacità che può fornire un drone all’attività di indagine sorvolando la scena del crimine e trasmettendo a terra rilievi e fotografie evitando così di inquinare il luogo del delitto.