Arlena di Castro – Sulla maxi-discarica c’è qualcosa che non torna… (in regione)

Dalla dirigente Flaminia Tosini arrestata alle strane dimissioni di direttore Andrea Rafanelli e al viterbese Simone Moncelsi oggi al servizio della sindaca di Viterbo Chiara Frontini. Intanto si muove anche la presidente della Commissione ambiente Paterna

ARLENA DI CASTRO – La provincia di Viterbo s’è desta. Grazie al nostro scoop sulla maxi discarica che sorgerà a nord della città di Viterbo la politica si è accorta soltanto oggi di essere stata beffata dalla vecchia giunta a guida Partito democratico con leader Nicola Zingaretti e dal perspicace Massimiliano Valeriani all’epoca assessore con delega ai rifiuti.

Nel nostro articolo abbiamo narrato di come, alla chetichella, la Med Sea Litter sia riuscita ad ottenere un’autorizzazione (milionaria) dalla regione Lazio nascondendo il vero scopo e cioè una buca dove interrare 60mila tonnellate di rifiuti speciali EER 19.12.12 fino alla sua capienza che è di oltre 800mila tonnellate.

 

Arlena di Castro – Autorizzata la più grande “discarica mascherata” della provincia alla Med Sea Litter di Viterbo

Abbiamo fatto riferimento a tante coincidenze temporali come ad esempio la domanda presentata il giorno dopo l’arresto della dirigente Flaminia Tosini che, evidentemente (opinione nostra), favoriva solo l’amico Valter Lozza a danno di tutti gli altri.

Ci sono tante altre coincidenze legate alle date ma quelle più particolari e degne di un’approfondimento da parte della politica sono legate alla “chiamata” in servizio degli uomini vicino al Partito democratico nazionale e regionale che, una volta raggiunto l’obiettivo, hanno cambiato aria.

Iniziamo con il primo soggetto e cioè l’ingegnere Andrea Rafanelli.

La Regione Lazio lo aveva scelto come nuovo Direttore al ciclo dei rifiuti, siamo a febbraio del 2022. La prima cosa noi denunciammo all’epoca era legata alla Commissione deputata a prendere la decisione finale sulla sua nomina e che aveva reputato non idonei i quattro dirigenti di ruolo della Giunta regionale che invece avrebbero potuto ricoprire tranquillamente quell’incarico – nonostante i loro validi curriculum e le comprovate esperienze – preferendo nominare una persona esterna (Rafanelli) con un contratto a tempo determinato per la durata di 5 anni.

Regione Lazio – Fine dell’era Tosini, la Regione pesca in Toscana il nuovo direttore dei Rifiuti (con un pedigree da Procura)

Nell’articolo qui sopra descriviamo bene la “storia” di questo dirigente chiamato a sostituire la vetrallese Flaminia Tosini alle prese con la giustizia.

Andrea Rafanelli arrivava dalla Toscana (in quel momento storico disoccupato) ma aveva ricoperto il ruolo di dirigente a tempo indeterminato nella Regione Toscana. Tutt’oggi rimane poco chiaro il perché delle sue dimissioni da quell’incarico ma per molti legato alle vicende che coinvolsero l’ufficio Ambiente in cui lavorava.

All’epoca delle dimissioni, il quotidiano La Nazione scrisse: “Poi c’è lo strano caso dell’ingegner Andrea Rafanelli. Da funzionario regionale dell’Ambiente, diffidò Aquarno (Consorzio Aquarno Spa, che gestisce l’omonimo depuratore finito al centro dell’indagine “Keu”, ndr) e l’impianto di smaltimento Lerose. Pochi mesi dopo, per motivi personali, chiese un’aspettativa. Non la ottenne e così, poco più che 40enne, lasciò il posto fisso in Regione”, mentre nove.firenze.it scrisse: “Come si indaga sulle anomale dimissioni del funzionario regionale Rafanelli, con l’ipotesi che siano state indotte”.

Su questa storia Massimo Giletti, con la trasmissione Non è l’Arena, dedicò diverse puntate (purtroppo per lui diciamo oggi).

Contraria a questa scelta l’allora consigliera regionale di Fratelli d’Italia Chiara Colosimo che immediatamente presentò un’interrogazione in cui chiese al Presidente ZingarettiSe ritiene opportune e giuste le motivazioni che hanno spinto la Commissione a valutare non idonei i 4 Dirigenti di ruolo della Giunta Regionale (tra cui ci sono persone con comprovata esperienza e alto livello professionale) per assegnare l’incarico di una Direzione di estrema importanza, all’ennesimo soggetto esterno all’amministrazione nonostante la sentenza del Consiglio di Stato del luglio 2020 che aveva dichiarato illegittimi 48 dirigenti esterni della Regione Lazio“.

Nicola Zingaretti, supportato dal suo assessore Massimiliano Valeriani tirarono dritti perché il 16 marzo di quell’anno, come scritto, l’allora Direttore regionale Ciclo dei Rifiuti, Flaminia Tosini, venne raggiunta da un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, che riguardava anche l’amministratore delle società (il ciociaro Valter Lozza) ‘Ngr Srl’ e ‘Mad Srl’, operanti nel settore dello smaltimento rifiuti.

Secondo quanto  riportato nella relazione dai carabinieri del comando tutela ambientale, l’imprenditore (Valter Lozza) avrebbe ottenuto indebitamente l’autorizzazione per la società ‘Ngr Srl’ per la trasformazione della discarica per i rifiuti inerti di Monte Carnevale, a nuovo sito di smaltimento dei rifiuti derivanti dal trattamento di Rsu di Roma.

La prima conseguenza allo scandalo che travolse la Tosini fu la sospensione dall’incarico.

Serviva quindi un nuovo direttore e nel periodo di vacatio (da marzo 2021 a febbraio 2022) e quindi “l’incarico ad interim di Direttore della Direzione regionale Politiche Ambientali e Ciclo dei Rifiuti all’Ing. Wanda D’Ercole, Direttore della Direzione Generale”.

In questo periodo c’è terreno fertile per chi ha progetti ambiziosi come la Med Sea Litter di Viterbo della famiglia Grani.

Tutto facile. Tutto scivola via come niente fosse. Conferenze dei servizi. Autorizzazioni. La politica provinciale (Viterbo) asservita e disponibile. Poi, alla fine della Messa come si dice dalle nostre parti il documento fondamentale che porta la data 14 ottobre 2022 con il seguente oggetto:

 Conferenza di Servizi decisoria in forma simultanea ex art 14-ter L. 21/1990, art 27- bis co.7 d.lgs. 152/2006 s DGR n. 132/2018 nella procedura di Valutazione di Impatto Ambientale – Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale ai sensi dell’art. 27 bis del d.lgs 152/2006 sul progetto di “piattaforma di valorizzazione, riciclo materiale post-consumo, beach litter e marine litter”, nel Comune di Arlena di Castro (VT), località Banditaccia.

Area Rifiuti _ 14.10.2022 Conferenza di Servizi decisoria in forma simultanea

La cosa che balza agli occhi è la mancanza della firma, in questo documento, del direttore del ciclo rifiuti Andrea Rafanelli che ha lasciato l’incombenza al dirigente Simone Moncelsi (ci chiediamo se sia valido un parere firmato da un dirigente senza la firma del Direttore?) . Il viterbese Moncelsi ha avuto un incarico “fulmine” presso la Regione Lazio come Dirigente dell’area Rifiuti, ovvero da luglio 2022 a ottobre 2022, per poi essere chiamato dalla sindaca di Viterbo, Chiara Frontini, a ricoprire il ruolo lasciato vacante da Eugenio Monaco.

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La scelta di Moncelsi è stata ottima come tempistica perché ha aspettato di firmare la conferenza decisoria in forma simultanea per la Med Sea Litter di Viterbo della famiglia Grani e subito dopo si è dimesso in regione per prendere servizio nella “sua” Città dei Papi.

Anche sulla posizione di Andrea Rafanelli va ricordato che è vero che le dimissioni portano la data del 21 novembre 2022 ma in realtà è rimasto operativo fino a gennaio 2023. In questo frangente il direttore dimissionario ha trovato comunque tempo per dare il via all’apertura di Borgo Mondello.

regione su borgo monello

Anche qui le coincidenze sembrano davvero beffarde. L’11 novembre il dirigente del Comune di Viterbo Romolo Rossetti firma l’assunzione di Moncelsi:

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Lo stesso giorno anche Andrea Rafanelli protocolla le proprie dimissioni e saluta la regione Lazio.

REGIONE.LAZIO.REGLAZIO.REGISTRO UFFICIALE(Int.).1170107.21-11-2022

Sulla vicenda è intervenuta anche la presidente della Commissione ambiente Valentina Paterna.

Nella sua nota scrive: “Come presidente della Commissione agricoltura e ambiente, sono giorni che seguo con forte preoccupazione la questione relativa alla piattaforma per il riciclo di rifiuti prevista ad Arlena di Castro e approvata dalla giunta Zingaretti.

Non a caso appena appresa la notizia, mi sono immediatamente consultata con il sindaco Bartolacci di Tuscania, e il vicesindaco Liberati insieme al sindaco di Canino Cesetti e mi sono immediatamente attivata per organizzare un incontro che si terrà già questo mercoledì, con la presenza dell’assessore all’ambiente Elena Palazzo insieme ai tecnici regionali.

La scelta, portata avanti dall’amministrazione Zingaretti, di destinare la località della Banditaccia a un impianto del genere, desta apprensione non solo per la grandezza rispetto alle esigenze del territorio, ma anche per la tipologia stessa dei rifiuti, considerato che verrà trattata anche una quota di imballaggi in plastica provenienti dalla raccolta differenziata.

Va scongiurato il rischio che la provincia di Viterbo diventi ricettacolo dei rifiuti del Lazio. Questo territorio ha già troppe volte risentito delle criticità su questo tema, non da ultimo con la discarica di Monterazzano, costretta durante il governo Zingaretti a ricevere ondate di immondizia.

Un prezzo troppo alto, già pagato, come sottolineato anche dallo stesso Presidente Rocca nel suo discorso di insediamento. Lavoreremo, al fianco dei Sindaci, per la tutela e la difesa del nostro territorio”.

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