PERUGIA – Si è conclusa a Perugia l’udienza preliminare per il procuratore capo Paolo Auriemma e la pm Eliana Dolce. La presidenza del Consiglio, il Ministero della Giustizia e i familiari del detenuto egiziano Hassan Sharaf hanno chiesto e ottenuto di potersi costituire come parti civili contro i due magistrati viterbesi.
Per loro la Procura della Repubblica di Perugia ha chiesto l’archiviazione, che è stata rigettata dal gip, dell’inchiesta è quella relativa alla mancata apertura di un fascicolo per lesioni personali o abuso di mezzi di correzione.
La seduta si è tenuta al cospetto del gup Angela Avila. Al procuratore Auriemma e il sostituto procuratore Eliana Dolce, rappresentati dall’avvocato Filippo Dinacci, del Foro di Roma, vengono contestate le accuse di omissioni di atti d’ufficio conseguentemente alla vicenda che riguarda Hassan Sharaf. Come si ricorderà, si tratta del detenuto 21enne egiziano che denunciò al garante dei detenuti del Lazio di essere stato vittima di presunti pestaggi da parte di agenti della polizia penitenziaria in servizio presso il penitenziario viterbese sulla Teverina. Il giovane tentò il suicidio mentre era in cella di isolamento il 23 luglio del 2018. Il ragazzo morì 7 giorni dopo l’estremo gesto all’ospedale di Belcolle dov’era stato ricoverato.