Viterbese Calcio – Il presidente Romano continua a mentire sui conti correnti, lo sapeva eccome…

Disconosce una firma apposta dentro uno studio notarile davanti a molti testimoni tra cui gli avvocati Angelo Di Silvio e Michele Ranucci oltre ai figlio di Piero Camilli, Luciano e Vincenzo

VITERBO – Venerdì scorso l’attuale presidente della Viterbese Calcio, Marco Arturo Romano, ci ha deliziato con una delle sue “perle”.

Motivo del contendere i conti correnti dove sono transitati molti soldi (ovviamente non suoi) che sono serviti a coprire le esposizioni della vecchia gestione della Viterbese Calcio gestita da Piero Camilli.

A seguito del nostro articolo il presidente Romano (rimasto solo e senza neanche un addetto stampa) ha trasmesso l’ennesimo comunicato livoroso e privo di contenuti essenziali cercando di buttarla in caciara.

Viterbese Calcio – Camilli sbugiarda Romano: “Firma senza leggere i documenti”

Il contenuto di questo articolo non è stato gradito così come il documento che abbiamo pubblicato in esclusiva. La sua strampalata replica non si è fatta attendere:

COMUNICATO UFFICIALE

Riepilogando. Camilli afferma e documenta la sua azione sui conti correnti mentre Romano si limita a dire che è falso anche il documento.

Conoscendo l’attuale patron ciociaro non abbiamo dubbi dove sia la verità ma il nostro dovere di cronista ci impone di approfondire la circostanza. Per questo ci siamo rivolti a colui il quale gestisce le attività amministrative legali di Piero Camilli, l’avvocato Angelo Di Silvio per capirne di più.

“Il documento che avete pubblicato è stato scritto da me nella sala riunioni del notaio Bassino di Viterbo quando abbiamo definito il passaggio della società di calcio al presidente Romano.

In quella circostanza, oltre al sottoscritto, erano presenti Piero Camilli con i figli Luciano e Vincenzo. C’erano anche il collega Michele Ranucci che faceva parte del nostro gruppo di lavoro e quello di Romano“.

Per quali ragioni allora questo personaggio continua a giocare questa partita così avventata?

“A noi poco importa quale siano le azioni del signor Romano. Per quel che riguarda invece le nostre azioni saranno molteplici visto che i suoi atteggiamenti stanno travalicando ogni forma di rispetto e civiltà. Dal mancato rispetto degli impegni agli insulti inviati sui telefoni, alle chiamate notturne ma, cosa più importante, l’aver portato sul baratro una società che gli è stata consegnata pulita. Ribadisco. Pulita e senza debiti con l’unica posizione, quella del giocatore Sforsini che però è ben “fotografata” sugli attivi firmati davanti al notaio”.

Siamo andati oltre e abbiamo chiamato l’avvocato Enrico Valentini che si occupa invece della parte penale.

“Sì confermo. Ho ricevuto mandato dal presidente Piero Camilli di esaminare tutti i documenti e le azioni scomposte del signor Romano in queste ultime settimane. Lo chiameremo a rispondere nelle sedi opportune di tutto. Siamo in possesso di documenti e testimonianze a sostegno della bontà delle condotte della famiglia Camilli che non hanno mai nascosto nulla e che nella loro lunga storia sportiva non ci sono mai state ombre e mai ce ne saranno”.

Non ci è bastato. Abbiamo voluto scavare ancora più a fondo e ci siamo affidati anche alla testimonianza di chi lavora all’interno della banca dove si trovano “fisicamente” i conti correnti della discordia.

La risposta è stata semplice e molto esaustiva: “Non poteva non sapere”.

Che altro aggiungere? Nulla.