Montefiascone – Fotovoltaici invasivi, Aton 19 chiarisce: “Gli espropri servono a far passare i cavi”

Secondo la società gli espropri non sarebbero veri e propri espropri ma piccoli espropri

MONTEFIASCONE – Riceviamo e pubblichiamo: Gentilissimo direttore (non abbiamo direttori il nostro è un Blog, ndr), In riferimento all’articolo pubblicato in data 04.07.2023 su Etrurianews al seguente link:

Montefiascone – Nasce il primo mega impianto fotovoltaico falisco che arriverà fino a Viterbo

la scrivente Aton 19 SRL, che capisce che certe tematiche possano essere non chiare ai non addetti ai lavori, evidenzia come inesatte numerose informazioni riportate nel citato articolo e, a precisazione della realtà dei fatti, ribadisce che:

L’impianto denominato “Montefiascone” della potenza di 38MW autorizzato con determina n°G12711 del 23.09.2022 della Regione Lazio insiste su dei terreni nei comuni di Montefiascone e Viterbo sui quali la società Aton 19 ha regolarmente acquisito i diritti di superficie da privati per un totale di circa 52,5ha.

La richiesta di esproprio delle particelle cui si fa riferimento nel Vostro articolo sono quelle confinanti con la strada sotto la quale verrà posato il cavidotto di connessione alla cabina elettrica primaria di Terna e non ove insisterà l’impianto FV. L’elenco pubblicato di particelle potenzialmente oggetto di esproprio è preliminare poiché solo dopo aver effettuato i necessari rilievi di dettaglio, sarà possibile definire quali sono le particelle effettivamente necessarie. Forse nessuna, nel caso in cui il cavidotto, il cui scavo sarà di circa 60 cm di larghezza e 150 cm di profondità, possa stare interamente sotto strada pubblica.

La sottrazione di terreni di cui si parla nel Vostro articolo è pertanto inesistente in quanto solo una piccola parte delle particelle evidenziate saranno eventualmente espropriate e, in ogni caso, queste ultime saranno interessate dal solo cavidotto di connessione con la Rete di Trasmissione Nazionale e lo stesso insisterà al di sotto del terreno, a 150 cm di profondità, senza pregiudicare quindi le superfici esistenti che potranno mantenere la loro destinazione d’uso.

Inoltre il progetto ha natura “agrivoltaica” e pertanto, la superficie su cui sorgerà l’impianto continuerà ad avere una produzione agricola.

Risponde Etruria News

Vi ringraziamo della precisazione che cambia davvero poco il contenuto dell’articolo. Il territorio è dileggiato dai pannelli fotovoltaici e i vostri non sembrano avere le caratteristiche tali da preservare la produzione agricola. Non lo diciamo o scriviamo noi. Vi invitiamo a rileggere la relazione dell’Arsial dove evidenziano il pericolo per le colture autoctone e le produzioni di vario genere riconosciute e certificate. Sarebbe interessante un confronto pubblico con voi in modo tale che se ci fossero ulteriori dubbi sarete in grado di chiarirli in modo definitivo. Noi ribadiamo il no all’invasione altamente invasiva e inquinante dei pannelli fotovoltaici che non portano alcun vantaggio al territorio. Di quanto sarà lo sconto in bolletta per gli abitanti del territorio?