Viterbo – “Sepiacci non è proprietario degli Istituti Ragonesi e Belle Arti” per lui il pm aveva chiesto l’arresto

La precisazione dell’avvocato di Luigi Sepiacci, fondatore dell’Istituto Seraphicum di Roma, per quel che riguarda la proprietà delle scuole chiamate in causa nel nostro articolo

VITERBO – L’ingegner Luigi Sepiacci, Grande ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana, accusato di presunte molestie sessuali a danno di una studentessa che frequentava l’Accademia delle Belle Arti di Viterbo, ci ha fatto pervenire una nota di precisazione da parte dell’avvocato Domenico Di Tullio sulla posizione giuridica esatta delle proprietà sia dell’Accademia delle Belle Arti di Viterbo che dell’Istituto Ragonesi sempre di Viterbo tralasciando informazioni sul famoso istituto Seraphicum di Roma dove leggiamo ancora oggi sul sito:

Il fondatore

Nel 1972 si laurea in Ingegneria civile e si abilita alla professione di ingegnere. Nello stesso anno sposa Carla Stoppani dalla quale avrà due figli, Goffredo e Maria Chiara.

Dopo la morte del padre, a sua volta fondatore di scuola privata, ne continua l’opera prendendo le redini dell’azienda familiare. Si dedica anche all’associazione di categoria ANINSEI Confindustria Federvarie della quale diventa presidente del Comitato regionale Lazio: in questa veste nel 1978 firma il primo contratto per i dipendenti delle scuole non statali con tutte le organizzazioni sindacali dei lavoratori della scuola. Nel 1989 è eletto presidente nazionale, carica riconfermata fino ad oggi.

Grazie alla sua esperienza del mondo della scuola non statale, nel 1988 fonda il Complesso Scolastico Seraphicum, scuola innovativa anticipatrice di un modello di scuola centrato sulle esigenze degli studenti, con attenzione a tutte le fasi dello sviluppo dei giovani dalla primissima infanzia fino alla maturità, dal nido ai licei.

Nel Complesso Scolastico Seraphicum oltre al ruolo di legale rappresentante assume anche incarichi di presidenza e di docenza. Arricchisce il suo curriculum con l’Abilitazione all’insegnamento della matematica nella scuola secondaria e l’Abilitazione all’insegnamento della Fotografia nella Accademie di Belle Arti, assumendo poi la direzione della Accademia di Belle Arti “Lorenzo da Viterbo”.

Pubblica testi a commento dei contratti di lavoro e come giornalista pubblicista scrive e dirige la Rivista “Libero Insegnamento”, la Rivista “Psicologia Clinica e Psicoterapia Oggi” e per la Rivista “Restauro e Beni Culturali”.

Nel 1999 il Presidente della Repubblica gli conferisce l’alta onorificenza di Grande Ufficiale OMRI.

 

Questo la lettera:

 

 

2232107 istanza rettifica Luigi Sepiacci (Etruria).firma

 

Quale procuratore e difensore del dott. Luigi Sepiacci, Vi diffido a rettificare,
nei termini e modi che seguono, il titolo e il contenuto dell’articolo di cronaca
del 21/07/2023 da Voi riportato sul sito etrurianews.it.

L’informazione, così come riportata e diffusa, è contraria a verità, di talché la rettifica merita di essere divulgata pubblicando con il medesimo rilievo e
uguale posizione, il seguente testo in corsivo: «In merito all’articolo del 21/07/2023, occorre precisare che il dott. Luigi Sepiacci non ha oggi incarichi direttivi e non ricopre alcun ruolo, neppure come docente, all’interno dell’Accademia delle Belle Arti di Viterbo. Si precisa ancora che per il Complesso scolastico Cardinal Ragonesi l’ente gestore e proprietario è l’A.pe.M. (Associazione Pedagogia Moderna), mentre per l’Accademia delle Belle Arti di Viterbo l’ente gestore e proprietario è la Fondazione Accademia S.r.l., delle quali il dott. Sepiacci non è né legale rappresentante né proprietario. Occorre puntualizzare che il PM ha sì richiesto il giudizio immediato come nelle sue facoltà, ma il GIP, dott. Autizi, aveva già rigettato la richiesta misura cautelare ritenendo la personalità dell’indagato non tale da comportare pericoli o necessità preventive».

Si resta in attesa di un Vostro cortese e puntuale riscontro nei termini di legge.
Distinti saluti.
Avv. Domenico Di Tullio


Presunzione di innocenza

Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.