È morta giovedì 10 agosto la scrittrice Michela Murgia. Aveva 51 anni. Aveva rivelato la sua malattia, un carcinoma ai reni al quarto stadio, in un’intervista rilasciata ad Aldo Cazzullo lo scorso maggio («Il cancro non è una cosa che ho; è una cosa che sono», disse in quell’occasione al Corriere). L’11 giugno, Murgia aveva annunciato il ritiro dagli incontri pubblici. A metà luglio aveva sposato «in articulo mortis» Lorenzo Terenzi (1988), attore, regista e musicista. Con il suo romanzo più noto, «Accabadora» (Einaudi, 2009), aveva vinto il premio Campiello. Il suo ultimo libro, «Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi» (Mondadori, 2023), è entrato subito in vetta alle classifiche dei volumi più venduti.
Appena pochi mesi fa, poi, il 6 maggio 2023, aveva rivelato la sua malattia ad Aldo Cazzullo, durante un’intervista al «Corriere della Sera»: un carcinoma ai reni al quarto stadio che le lasciava poco tempo. Lo aveva annunciato in modo più indiretto anche nell’ultimo libro, Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi (Mondadori, 2023), entrato subito in vetta alle classifiche librarie e tuttora ai primi posti, un romanzo di racconti in cui aveva affrontato le crepe improvvise che stravolgono le esistenze, lutti, dolori, amori spezzati: nella prima di quelle storie aveva narrato proprio lo choc della scoperta della malattia.
Nelle ultime settimane, il rapido peggioramento: l’11 giugno aveva annunciato il ritiro dagli incontri pubblici, e a metà luglio aveva sposato «in articulo mortis» Lorenzo Terenzi, «per avere diritti che non c’era altro modo di ottenere così rapidamente». Sui social aveva pubblicato le immagini delle nozze, chiedendo ai lettori: «Niente auguri, perché il rito che avremmo voluto ancora non esiste. Ma esisterà e vogliamo contribuire a farlo nascere».