Il suo omologo di ciò che rimane della Viterbese se lo era venduto sottraendo un bene di proprietà del Comune
VITERBO – Oggi al Tar del Lazio si discute il fantomatico ricorso del presidente della Viterbese Calcio Marco Arturo Romano che vorrebbe altrettanto fantomatici risarcimenti per danni da lui stesso provocati.
Nel frattempo, nel corso di questa mattinata, fa ritorno allo stadio Enrico Rocchi il generatore elettrico che impropriamente e indebitamente era stato venduto alla società del Latina Calcio.
Il presidente Antonio Terracciano non ha voluto correre il rischio di vedersi accusato di ricettazione e, nonostante abbia un regolare contratto di acquisto di merci varie con Romano versione “televenditore” ha deciso di rimandarlo ai legittimi proprietari. Cioè i cittadini di Viterbo.
Tutto questo anche grazie alla collaborazione con i tifosi gialloblu che avevano fatto recapitare al primo cittadino la fattura di acquisto di uno strumento importante come il generatore elettrico.
Occorre ricordare che l’attuale presidente di ciò che rimane della gloriosa squadra di calcio cittadina, finita in mano ad un cialtrone che l’ha rilevata sana e senza debiti dal suo predecessore Piero Camilli.
In tre anni ha creato una vera e propria voragine. L’ha fatta retrocedere. Non è stato in grado nemmeno di iscriverla al campionato di Lega Nazionale Dilettanti portandola ad iscriversi ad un anonimo campionato di Promozione mettendo in piedi una formazione che non è in grado di vincere una partita neanche con il Giglio Zepponami.
La speranza è che oggi il Tar del Lazio tolga a questo cialtrone l’unico filo che ancora lo tiene legato a questa città che ha umiliato in lungo e in largo.