Regione Lazio – Altra rivoluzione in Ater provincia Roma, Bruognolo verso dimissioni da commissario

Al suo posto Zaccariello, uomo di Vincenzi e Leodori che sarebbero ben lieti di averlo in una delle Ater più grandi del Lazio

ROMA – Continua la rivoluzione dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica della provincia di Roma.

Tony Bruognolo dovrebbe dimettersi da commissario straordinario per andare a ricoprire il ruolo di amministratore delegato di Volsca ambiente e servizi, società partecipata di quattro Comuni dei Castelli Romani (Albano Laziale, Genzano di Roma, Lariano e Velletri), che si occupa della raccolta rifiuti.

Al posto di Bruognolo dovrebbe ritornare Giuseppe Zaccariello, giá commissario dell’azienda dal 2017 al 2021. Per la sua nomina servirá un decreto del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.

Bruognolo, a capo dell’azienda da pochi mesi, solo ieri, aveva nominato l’avvocato Remo Pisani nuovo direttore generale dell’Ater Provincia di Roma.

Pisani succede a Luigi Bussi, pronto a ricoprire lo stesso ruolo in un’altra Azienda territoriale per l’edilizia residenziale. Inoltre, Bruognolo, primo dei non eletti della Lega in Consiglio regionale del Lazio alle ultime regionali, potrebbe prendere il posto nell’Aula della Pisana del consigliere della Lega e vicepresidente, Pino Cangemi, in caso di candidatura ed elezioni di quest’ultimo alle europee di giugno.

Il problema sull’ avvicendamento con Zaccariello sono i precedenti politici dello stesso legato a Zingaretti e soprattutto a Marco Vincenzi che prima lo ha difeso e poi scaricato per una vicenda poco chiara avvenuta a Tivoli e che riguardava l’acquisizione di una vecchia caserma (ma di questo parleremo più avanti).

La designazione di Zaccariello stride in modo evidente sul fatto che per lui il passato politico e il legame con la giunta Zingaretti e gli uomini forti dei Castelli romani quali Daniele Leodori e Marco Vincenti non sia stato tenuto minimamente in considerazione rispetto ad altre prese di posizione nei confronti di ben più autorevoli presidenti “bollati” come di sinistra.