Bracciano, inaugurati nuovo Pronto Soccorso e oncologia all’ospedale Padre Pio

Rocca: “Stiamo riportando dignità sanitaria nelle province”

BRACCIANO – Cresce e si sviluppa l’ospedale Padre Pio di Bracciano. Questa mattina sono stati inaugurati l’ampliamento del pronto soccorso del nosocomio e l’ampliamento del reparto di oncologia, che passa da 3 poltrone a 6 più 2 lettini, per un totale di 8 postazioni. E ancora: operativi e funzionanti anche i nuovi spazi del reparto di fisioterapia e due nuove apparecchiature in radiologia, una tac e mammografo.
Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, dell’assessore regionale alle Politiche sociali, Massimiliano Maselli, e della direttrice della Asl Rm4, Cristina Matranga. Importante il riassetto del pronto soccorso, oggetto di ampliamento e restyling, con una nuova distribuzione delle aree che ha consentito l’apertura di due grandi sale da 4 posti letto ognuna, una destinata ai codici verdi e l’altra all’osservazione breve, oltre alla creazione di un ulteriore ambiente a disposizione del reparto con 2 posti letto. Il finanziamento per tutti gli interventi elencati e appena conclusi è stato di oltre un milione di euro.
“Quella di oggi- ha commentato Matranga– è una giornata importante per l’ospedale ma anche per l’intero distretto. I nuovi reparti e i nuovi servizi arrivano dopo che avevamo già inaugurato recentemente la lungodegenza da 20 posti, l’ambulatorio di ginecologia, la chirurgia oculistica, l’endocrino chirurgia e la chirurgia urologica in collaborazione con il Sant’Andrea. È stato fatto un grande lavoro e lo sforzo sul pronto soccorso è stato quello di conciliare il confort dei pazienti e le necessità organizzative. Inoltre abbiamo quasi triplicato le postazioni in oncologia e potenziato la radiologia con due nuove strumentazioni tra cui una tac così veloce che consente di congelare gli organi”.
“Per il Padre Pio- ha concluso Rocca- è un cambio di passo. Anni fa si pensava che il suo destino fosse segnato. Il territorio è stato invece capace di far sentire la sua voce rispetto alle idee scellerate di chiusura. Oggi è un esempio di come la buona sanità sul territorio possa fare la differenza e di come sia importante non dover ricorrere agli ospedali di Roma per ricevere cure o svolgere esami diagnostici. In passato abbiamo avuto una sanità troppo romano centrica. Il nostro obiettivo è riportare dignità nelle province”.