ROMA – Momenti di panico per i 270 passeggeri del volo e i 14 membri dell’equipaggio. Il boeing777 sarebbe dovuto partire dall’aeroporto internazionale di Newark, in New Jersey, per raggiungere qualche ora dopo l’aeroporto internazionale di Roma Fiumicino.
Tuttavia, durante il volo, l’aereo ha iniziato una veloce e inaspettata discesa: nel giro di circa dieci minuti, la sua altitudine è passata da 37mila piedi, ovvero 11mila metri circa, a 8.700 piedi, vale a dire meno di 3.000 metri, secondo quanto riportato dal DailyMail.
L’aereo ha poi effettuato due giri sopra il Canada ad un’altitudine stabile, intorno alle 22.30, e infine è rientrato all’aeroporto di partenza in modo da «far fronte a una possibile perdita di pressione in cabina», ha detto un portavoce della United Airlines al New York Post, che ha poi aggiunto: «Il volo è atterrato in sicurezza e non c’è mai stata alcuna perdita di pressione nella cabina».
Tuttavia, anche la Federal Aviation Administration, ovvero l’ente responsabile della regolamentazione dei voli negli Stati Uniti, ha affermato che l’aereo ha avuto un «problema di pressurizzazione», che lo ha spinto a invertire la rotta.
In ogni caso, il boeing777 è riuscito a rientrare senza problemi all’aeroporto di Newark. I passeggeri sono stati spostati su un altro aereo in modo da poter riprendere il viaggio.
In realtà i problemi delle compagnie aeree statunitensi non si limitano a questo singolo episodio. Gli aeroporti sono in difficoltà da tempo, con centinaia di voli ritardati o cancellati. La causa di ciò, secondo le critiche mosse dalle compagnie alla FAA (Federal Aviation Administration), è la forte carenza di personale.