Terni – Bandecchi indagato e minacciato di morte. Indaga la Digos

TERNI – “Se Crozza mi imita, significa che diventerò presidente del Consiglio. Fa bene a prendere il peggio di me e a portarlo in televisione, è il suo mestiere”.

La lettera anonima ricevuta in Comune e infarcita di minacce, anche di morte, non ha turbato il sindaco Stefano Bandecchi.

“I toni alti utilizzati in tutta Italia contro di me, fanno sì che qualche malato di mente si convinca che è opportuno farmi del male. Non sono spaventato, ma vorrei che si riflettesse sul livello della politica attuale – tuona il primo cittadino –. Politici che, non essendo capaci di affrontarmi sul piano dei contenuti e di fare il loro mestiere, utilizzano la magistratura per tentare di fermarmi. Si figuri che ho scoperto in queste ore di essere indagato perché a novembre, in occasione della presentazione della mia candidatua, avrei offeso un politico regionale”.

Intanto, sulla lettera anonima ricevuta da Bandecchi a Palazzo Spada indaga la polizia. Spedita da Palermo, è composta da due fogli firmati Nar con accanto una svastica abbozzata. Fra le ipotesi, quella che la lettera sia frutto del gesto di un mitomane ma gli inquirenti intendono andare a fondo. Nelle scorse settimane il sindaco di Terni aveva rivelato la natura di un episodio accaduto il 25 luglio a Roma, inizialmente riferito come un tentativo di rapina. In quell’occasione – ha spiegato Bandecchi dopo un mese – era stato oggetto di minacce di morte da parte di un soggetto che lo aveva intimato di dimettersi dalla carica di sindaco.

“In un Paese che non si volta a guardare con occhi solidali quanto accade a Lampedusa, non supisce che possa essere recapitata al sindaco di Terni una lettera con minacce di morte a cui nessun gesto di solidarietà politica è seguito – sottolinea Lorenzo Filippetti, coordinatore provinciale di Alternativa popolare –. Fomentare pazzi e invasati a compiere un gesto simile, è la conseguenza dell’operato di alcune forze politiche. Noi di Ap, e i nostri sostenitori, contrasteremo con tutte le forze la campagna di odio rivolta verso il partito, i suoi membri e il sindaco, al quale esprimiano solidarietà umana e politica”. E sul silenzio dei politici ternani, Bandecchi risponde: “La mancata solidarietà non mi preoccupa e non mi meraviglia, rientra tutto nella bassissima politica”.

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