Carceri – Lega: “Il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria torna in Umbria, una nostra battaglia”

Riceviamo e pubblichiamo – “Dopo 8 anni, il Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria torna in Umbria, una vittoria importante per la nostra regione e per la Lega che ha sempre creduto in questa necessità”. Il segretario regionale Lega Umbria On. Riccardo Augusto Marchetti, il deputato On. Virginio Caparvi e il consigliere regionale Manuela Puletti accolgono con grande soddisfazione l’impegno del sottosegretario alla Giustizia, senatore della Lega Andrea Ostellari, il quale ha “dato seguito alle battaglie promosse da alcuni anni dai parlamentari Umbria della Lega e dalla presidente Donatella Tesei per il ripristino a Perugia di un presidio fondamentale per la sicurezza. Di recente è stata approvata anche una mozione in consiglio regionale a firma Puletti, Mancini e Castellari, costruita grazie all’importante apporto del Sappe e del Segretario Nazionale per l’Umbria Fabrizio Bonino. Questa importante novità permetterà alla nostra di Regione di gestire autonomamente le dinamiche che interessano le carceri umbre e intervenire sulle criticità con maggiori strumenti a disposizione. Ringraziamo il Sottosegretario della Lega, Ostellari – proseguono gli esponenti leghisti – per essersi interessato alla nostra regione, cogliendo appieno le istanze fondamentali provenienti dal territorio in seguito agli incontri avuti con la presidente Donatella Tesei e dopo aver effettuato un sopralluogo nelle carceri di Terni e Spoleto. L’impegno del Governo in tal senso rappresenta una notizia molto importante per restituire alla nostra regione la sede del Provveditorato che dal 2015 è stato trasferito in Toscana, con conseguenze negative sui penitenziari umbri in termini di sicurezza e di distribuzione delle risorse. Accade sempre più spesso di leggere sui giornali notizie di aggressioni e violenze in carcere, dovute in modo particolare al sovraffollamento causato dal trasferimento frequente di detenuti provenienti da fuori regione e dalla carenza del numero di agenti di polizia penitenziaria, costretti a turni estenuanti e alla rinuncia delle ferie. Poter contare su un Provveditorato umbro vorrebbe dire non dipendere più dalla Toscana – concludono Marchetti, Caparvi e Puletti – ed essere quindi in grado di garantire maggiori strumenti a disposizione di una gestione locale, consapevole delle problematiche che insistono sugli istituti di pena regionali e delle dinamiche territoriali esistenti”.