Rottamazione quater, domani scade la prima rata: come funziona. Chiesta la proroga della seconda rata al 31 dicembre

In arrivo la scadenza della prima rata della Rottamazione quater, la misura di pace fiscale attraverso la quale i cittadini possono “saldare”, in modo agevolato, i debiti con il fisco.

Entro il 31 ottobre, pertanto, i contribuenti coinvolti (oltre tre milioni di italiani) dovranno provvedere al pagamento della prima di massimo 18 rate o, per chi volesse, il versamento in un’unica soluzione delle quote dovute; per i “ritardatari” ci sono i 5 giorni di tolleranza previsti per legge che renderà comunque validi i pagamenti effettuati entro il 6 novembre dato che il 5 novembre cade in un giorno festivo.

Si tratta di una misura di pace fiscale che permette la rateizzazione delle cartelle esattoriali dei cittadini senza che vengano applicate sanzioni o interessi sugli importi dovuti che possono riguardare le imposte su redditi e possedimenti immobiliari, sui bolli auto e multe stradali non pagate e sulle tasse comunali.

L’accesso alla rottamazione, però, non è automatica; pertanto i contribuenti interessati hanno dovuto presentare richiesta, all’Agenzia delle entrate, entro lo scorso 30 giugno 2023 e riguarda le cartelle per il periodo che va dal primo gennaio 2000 al 30 giugno 2022.

Successivamente alla scadenza, l’Agenzia ha inviato ai contribuenti a cui è stato riconosciuto l’accesso alla rottamazione, una comunicazione contenente:

  • L’ammissione alla rottamazione;
  • il totale delle somme dovute e le scadenze per i pagamenti;
  • l’eventuale domiciliazione dei pagamenti sul conto corrente o i moduli di pagamento precompilati.

Per coloro i quali dovessero aver perso o non ritrovarsi i moduli, è possibile scaricarli accedendo con le credenziali Spid, Cie e Cns mell’area riservata del sito dell’Agenzia.

Per i contribuenti è possibile pagare attraverso varie modalità:

  • tramite bancomat abilitati ai servizi di pagamento Cbill;
  • recandosi presso gli uffici postali o i tabaccai convenzionati;
  • tramite internet banking;
  • accedendo alla App Equiclick tramite la piattaforma pagoPa;
  • direttamente all’Agenzia delle entrate o attraverso il portale www.agenziaentrateriscossione.gov.it o recandosi, previo appuntamento, agli sportelli.

Inoltre è possibile chiedere l’attivazione dell’addebito diretto sul proprio conto corrente. Infine, sempre sul sito dell’Agenzia è disponibile anche il servizio ContiTu che consente di scegliere di pagare in via agevolata soltanto alcuni degli avvisi o delle cartelle dovute.

In caso di rateizzazione delle somme dovute, successivamente al 30 ottobre le restanti rate saranno di pari importo e suddivise nei successivi 4 anni con le seguenti scadenze:

  • 28 febbraio;
  • 31 maggio;
  • 31 luglio;
  • 30 novembre.

Occorre fare attenzione però, perché nel caso in cui il contribuente non dovesse provvedere ad effettuare il versamento nei termini, perderà il diritto alla rottamazione e i debiti torneranno a essere esigibili nelle modalità classiche.

Per i contribuenti residenti nelle zone interessate dall’alluvione dello scorso maggio i termini sono stati prorogati di tre mesi come previsto nell’allegato 1 al Decreto Legge n. 61/2023 convertito con modificazioni dalla Legge n. 100/2023.

Intanto le organizzazioni sindacali di imprese e lavoratori chiedono a gran voce di far slittare il pagamento della seconda rata al 31 dicembre e cioè farla slittare di un mese.

«E’ indispensabile rivedere i tempi di pagamento della seconda rata della rottamazione quater allungandoli ben oltre il mese attuale. Senza una proroga sulla scadenza, infatti, la misura che nasceva con l’obiettivo di aiutare famiglie, artigiani e piccole imprese risulterebbe pericolosamente afflittiva nei loro confronti visto il momento di crisi congiunturale che stiamo vivendo».

A lanciare l’allarme e, nel contempo, ad avanzare la proposta di proroga è il presidente di Cna Campania Nord (Napoli, Caserta, Benevento) Vincenzo Santo. «Chiedere a famiglie, artigiani e piccole imprese di pagare la prima rata entro il 31 ottobre e la seconda entro il 30 novembre significa rischiare di compromettere la buona riuscita di una misura che nella sua idea generale è sicuramente positiva in quanto consente a chi ha avuto una difficoltà di mettersi in regola con il fisco, ma che sul piano attuativo è ben distante da quello che è il mondo reale – ha evidenziato Santo – le difficoltà di accesso al credito per i piccoli imprenditori, l’inflazione, il clima di guerra internazionale che ha drogato i costi di diversi mercati rendono il pagamento delle due rate ravvicinate improponibile».

Duro anche il segretario di Cna Campania Nord Francesco Geremia.

«Pretendere il pagamento di due rate nel giro di un mese significa mettere un’enorme pressione fiscale sul mondo delle piccole imprese e dell’artigianato – ha sottolineato – il clima di sfiducia emerso dai dati Istat, le condizioni generali sfavorevoli rischiano di creare un vero e proprio collasso economico soprattutto nel nostro territorio e nel Mezzogiorno dove le pmi rappresentano il cuore pulsante della nostra economia. Cna, in questa battaglia, è in campo in maniera responsabile per arginare queste scelte cervellotiche e per costruire quel ponte istituzionale tra le esigenze del mondo della piccola impresa e dell’artigianato e quelle di bilancio del governo centrale».