Frosinone – In Provincia sono andati in scena gli “Stati Generali della Vergogna”

Non si placano le polemiche per il documento preparato dal giornalista Porcu invece che dal presidente Di Stefano. Non invitati Prefetto, Vescovo, Questore, Comandante dei Carabinieri per una “dimenticanza”

FROSINONE – Non si placano le polemiche seguite a quella messa in scena organizzata dalla Provincia (si fa per dire) e chiamata “Stati Generali”.

La prima cosa che ha infastidito tutti, ad iniziare dalle associazione di categoria ed imprenditori, la produzione del “documento programmatico” affidato ad un giornalista invece che a dei tecnici.

Già perché quelle sei paginette dattiloscritte sono state preparata dal giornalista Alessio Porcu direttore di TeleUniverso, corrispondente Ansa e titolare del blog alessioPorcu.it con tanto di “timbro” di autenticità del prodotto trasmesso in bozza a tutti per far conoscere i contenuti, scarsi, dell’incontro che si è poi consumato davanti al presidente della regione Lazio, Francesco Rocca.

Perché quel documento non è stato preparato dagli uffici preposti della Provincia?

Bozza stati generali copia3

Difficile saperlo visto che Luca Di Stefano, sindaco di Sora e presidente della Provincia di Frosinone non risponde al telefono e quindi alle nostre domande.

Un documento preparato male e letto peggio. Ma non è stato solo questo l’unico neo di una giornata tragicomica.

Luca Di Stefano con Francesco Rocca

L’altra grave mancanza da parte dei Di Stefano (padre e figlio) e stata quella di non aver invitato il Prefetto, il Vescovo, il Questore, il Presidente del Tribunale ma ce ne sono tanti altri importanti ignorati.

Il capo della Procura relegato in terza fila (ci dicono). Non prevista la presenza del commissario della Asl fatta accomodare per gentile rinuncia del consigliere comunale Mauro Vicano.

In prima fila personaggi discutibili come Borgomeo e in seconda e terza fila persone autorevoli come il presidente della Banca Popolare del Cassinate, Formisano.

Quanto è costato organizzare questo evento e chi è stato pagato per i servizi non offerti?

Adesso è uno scaricabarile degno di un film di Totò. Si è passati da “Lei non sa’ chi sono io” a… “ha organizzato tutto Alessio Porcu“.

Come, ad esempio, che gli “Stati Generali” andati in scena non sono “Stati Generali” perché ci hanno fatto notare un dettaglio e cioè che c’era anche la parola “verso” scritto qualche giorno fa su una locandina quindi lavori ufficiosi e solo per gli addetti ai lavori.

Peccato però che le grafiche siano la prova provata dell’arrampicata sugli specchi degli organizzatori e di chi dovrebbe fare comunicazione con più correttezza con i colleghi.

Roba da non credere se non avessimo assistito con i nostri stessi occhi a quanto accaduto.

Adesso, il 22 dicembre prossimo, in Provincia si vota per il rinnovo del consiglio e ai due presidenti (quello ufficiale e quello ombra) è stato chiesto di uscire allo scoperto: “con chi state? Per chi votate? State a destra, sinistra o al centro?”

Se da una parte il presidente di facciata Luca Di Stefano vorrebbe fare un salto alla “garibaldina” e salire sul sellino molto comodo di Fratelli d’Italia dall’altra il presidente di fatto Enzo Di Stefano che non ha ancora sciolto le riserve.

Nel frattempo le figure alla “Emilio Fede” senza precedenti.

Invece di chiedere scusa a tutti, per i presidenti Di Stefano, era necessario sapere e scoprire chi ci avesse dato quel documento programmatico pubblicato con i loghi dell’imprenditore “AlessioPorcu.it”.

Glielo diciamo volentieri noi ai Di Stefano chi ce lo ha fornito. Alessio Porcu stesso dal momento che lo ha inviato (sarebbe meglio dire spammato) a tutti gli addetti ai lavori. Una sorta di pubblicità occulta della quale dovrebbe rispondere anche all’ordine dei giornalisti ma, si sa’, a Frosinone si chiacchiera tanto nei bar ma quando c’è da cacciare “ì palle” scappano tutti. NOI NO!