Viterbo – Ancora un arresto nella piazza di spaccio di San Faustino

VITERBO – In una mirata operazione antidroga, la Sezione Operativa e la Stazione Carabinieri di Viterbo, hanno arrestato un noto criminale liberiano, già inserito nel loro registro per una serie di precedenti penali.

Il soggetto, ritenuto essere un prolifico corriere della droga, è stato fermato nel quartiere San Faustino, in via Maria Ss.

Liberatrice, mentre si trovava a bordo di una Fiat Grande Punto. Le perquisizioni del veicolo hanno fatto emergere un bel bottino di sostanze stupefacenti: 27 grammi di hashish, suddiviso in dosi già pronte per lo spaccio, e 130 euro in banconote stropicciate, suggerendo un legame diretto tra acquirenti e spacciatori.

Determinati a stroncare la catena del traffico di droga messa in piedi dallo straniero, l’Arma di Viterbo si è recata a Terni per ulteriori indagini. Qui, nuove perquisizioni hanno portato al rinvenimento di ulteriori dosi di hashish e di materiale per il taglio, il confezionamento e la pesatura dello stupefacente.

Tuttavia, la svolta più rilevante è arrivata grazie all’attenta ispezione della vettura dell’arrestato.

All’interno del vano contenitore della pulsantiera dell’alzavetri, i militari hanno scoperto ben cinque involucri confezionati di hashish, pesanti complessivamente 163,96 grammi, e un bilancino di precisione.

L’accuratezza nell’operato degli investigatori ha messo a nudo il sofisticato sistema di occultamento utilizzato dal criminale.

Nonostante i tentativi di celarsi dietro vari alias, il corriere della droga liberiano è stato definitivamente identificato e arrestato. Dopo una notte trascorsa nelle camere di sicurezza del Comando Provinciale dei Carabinieri di Viterbo, è stato condotto davanti all’Autorità Giudiziaria, che ha convalidato l’arresto.

PRESUNZIONE DI INNOCENZA
Il soggetto indagato è persona nei cui confronti vengono fatte indagini durante lo svolgimento dell’azione penale; nel sistema penale italiano la presunzione di innocenza, art 27 Costituzione, è tale fino al terzo grado di giudizio e la persona indagata non è considerata colpevole fino alla condanna definitiva.