Divieto di carne coltivata è legge, scontro Prandini-Della Vedova

ROMA – Volano insulti. Tutto succede mentre la Camera approva in via definitiva, con 159 voti a favore e 53 contrari, il disegno di legge che vieta la produzione e commercializzazione di carne coltivata, una legge bandiera della destra, e che +Europa e la sinistra osteggiano perché ritenuto un provvedimento anti-scientifico.

Protagonisti dello spiacevole sipario il presidente della Coldiretti Ettore Prandini e il parlamentare di +Europa, Benedetto Della Vedova che se le sono dette di santa ragione.

Motivo della zuffa, l’esposizione di cartelli con scritto: “coltivate ignoranza” rivolto agli agricoltori italiani. “Esporre cartelli con la scritta ‘coltivate ignoranza’ è una inaccettabile provocazione che offende 2 milioni di agricoltori italiani che tutti i giorni assicurano cibo al Paese con il loro lavoro“. Afferma Prandini. “L’atteggiamento di Della Vedova e Magi tradisce le prerogative parlamentari trascendendo nell’insulto gratuito e provocatorio nei confronti di coloro che non godono di tali prerogative. Dinanzi a un comportamento che non fa certo onore al ruolo di parlamentare – continua Prandini – Coldiretti si riserva di tutelarsi in tutte le sedi“.

Se il presidente di Coldiretti si sente in diritto di aggredire un parlamentare credo che siamo all’eversione. È una persona che non dovrebbe ricoprire un ruolo del genere, ora facciamo una bella denuncia” la risposta di Della Vedova. “Chiediamo che il governo si dissoci”, ha aggiunto il segretario Magi.Sono andato ad incontrarlo per dirgli quello che pensavo di lui – ha detto Prandini – Da lì c’è stata qualche piccola spinta, ma niente di più, che viene strumentalizzata dallo stesso per avere un po’ di visibilità in termini mediatici”.

Cosa dice la legge sul divieto della carne coltivata

La legge avrà un impatto limitato, per il momento, dato che in Italia e in Europa la carne coltivata non è ancora commercializzata in nessun modo. Nel concreto si tratterà, più probabilmente, di un limite che verrà posto per il momento ai finanziamenti per chi fa ricerca in questo campo. In questo periodo invece diversi Paesi si stanno aprendo alla possibilità di produrla, considerando che diverse organizzazioni internazionali hanno dato segnali rassicuranti sulla sicurezza del consumare carne coltivata.

Il decreto approvato si sviluppa su 7 articoli e come enunciato fin dal primo si preoccupa di “assicurare la tutela della salute umana e degli interessi dei cittadini nonché a preservare il patrimonio agroalimentare, quale insieme di prodotti espressione del processo di evoluzione socio-economica e culturale dell’Italia, di rilevanza strategica per l’interesse nazionale”. Nell‘articolo 2 si entra nel merito della carne coltivata: “Si introduce il divieto di vendere, importare e di produrre per esportare alimenti o mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati”.

Il terzo articolo invece è dedicato al divieto della denominazione di carne per prodotti trasformati contenenti proteine vegetali: in sostanza non si potranno più chiamare alcuni prodotti a base vegetale con nomi che fanno riferimento alla carne come “hamburger vegetali”  Gli articoli 4, 5 e 6 danno disposizioni sui controlli e sulle modalità di applicazione delle sanzioni, mentre il settimo si riferisce alla sostenibilità finanziaria della legge.

Il testo ora passerà a Sergio Mattarella, il Quirinale dovrà  valutare se questa norma sia in linea con i principi costituzionali e con le norme europee.

 

 

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