La politica locale e i referenti regionali, con questo presidente, ridotti ad inutili comparse (almeno per il momento) a difesa della Tuscia. Ancora comandano gli uomini di Zingaretti
ROMA – “Tutte chiacchiere e distintivo” urlava Robert De Niro nelle vesti di Al Capone. Una frase diventata un tormentone e che si addice anche alla politica locale che da una parte ha urlato ai 4 venti il dimezzamento della discarica di Monterazzano e che dall’altra non è stata in grado di arginare quella di Arlena di Castro che è stata definitivamente approvata dalla determinazione dirigenziale firmata da Vito Consoli.
Il nostro Blog, unico e solo, portò alla luce la manovra autorizzativa dell’invaso chiesto a nord della provincia di Viterbo e quasi a confine con la Toscana. Era il 3 giugno.
Poi sono nati i comitati e molti giornali si sono buttati a capofitto su una vicenda della quale hanno sempre parlato in modo superficiale se mai scavare sulla genesi di queste iniziative imprenditoriali. Questo è l’atto ufficiale:
Determina PAUR n. G16584 del 11.12.2023Ci domandiamo di cosa possano aver parlato a Tuscania se non dei massimi sistemi. Ci dicono (perché ci siamo ben guardati dall’andare ad ascoltare le supercazzole) che si è parlato di tutto meno che della politica che ha imposto la logica Tuscia=Discarica.
L’atto firmato da Vito Consoli può essere ancora impugnato al Tar del Lazio e siamo convinti che qualche sindaco troverà il coraggio e la forza di continuare in questa battaglia. Per loro sarà dura perché dovranno fare i conti con gli ex di Zingaretti e con gli attuali di Rocca.
Vito Consoli lo conosciamo bene ed è sicuramente il dirigente giusto che si merita il presidente Francesco Rocca che, ad iniziare dalla sua segreteria, ha pensato bene di circondarsi di persone scelte dal suo predecessore. Un dirigente che ha saputo mettere in riga anche il nuovo corso politico ad oggi impalpabile e quasi invisibile.
La discarica di Arlena di Castro che, sotto mentite spoglie, e cioè quelle di far credere di eliminare la plastica dal mare, si prepara a dare i natali alla Med Sea Litter che ha un quadro societario chiaro. Netto. Inequivocabile. Scontato.
Un invaso da un milione di metri cubi che andrà a sopperire la fine naturale di Monterazzano che prima o poi (molto prima) finirà con l’esaurire le volumetrie e quindi destinata a nuove proroghe o chiusura. Intanto montagne di rifiuti vengono sepolti in un sarcofago di terra divenuto come la collina 937 di Hamburger Hill. Tra poco sarà inespugnabile.
Però non tutto è perduto. Per dare un contentino alla politica locale, nella determinazione, c’è un passaggio che fa credere ai comuni mortali che ci sia ancora qualche spiraglio per bloccare quella che sarà la più grande discarica del centro Italia ma che in realtà fa sorridere:
Valutato dunque, alla luce delle risultanze dello studio di dispersione degli inquinanti in atmosfera e tenendo conto del possibile ulteriore contributo all’incremento delle PM10 dovuto al traffico veicolare indotto con particolare riferimento alla possibile inadeguatezza della viabilità e dunque all’incremento di traffico e di emissioni conseguenti, che oltre a quanto già indicato nella
Determinazione di VIA n. G06688 del 16/05/2023, sia necessario inserire ulteriori prescrizioni atte a limitare tale contributo sull’impatto ambientale dell’opera nel suo complesso sul territorio circostante.
Vogliono far credere che ci potranno essere delle limitazioni al traffico dei mezzi pesanti. Finché c’è vita c’è speranza (dicono).
Dunque il sindaco di Arlena di Castro, ha vinto la sua personale battaglia contro i suoi stessi concittadini.
Da oggi Publio Cascianelli sarà ricordato come l’uomo della gomma e della plastica riciclata avendo portato qui ciò che in tutto il resto d’Italia è stato bocciato. Un eroe dei tempi moderni. Si è messo contro tutto il territorio per il bene dell’ambiente.
Ha voluto a tutti i costi questa discarica che darà sicuramente slancio economico ricettivo al “suo” Comune.
Apriranno ristoranti, alberghi e acquari per celebrare la sconfitta dell’inquinamento del mare e del riciclo delle plastiche che così non finiranno più sulle spiagge o nello stomaco dei pesci.
Un’opera di così alto valore ambientale merita rispetto. Merita rispetto anche l’eroico direttore Vito Consoli che, come Rup (responsabile del procedimento), ha avuto il coraggio di nominare un architetto invece che un biologo marino. Volete mettere il gusto del bello di un architetto rispetto a quello di biologo che maneggia provette e acqua sporca?
Ricordiamo a chi protesta che la richiesta di autorizzazione è stata presentata in nome di un “Progetto di una piattaforma di valorizzazione, riciclo materie post-consumo, beach litter e marine litter, con annesso stoccaggio definitivo delle frazioni non riciclabili”.
Anche il compianto Conte Mascetti avrebbe avuto difficoltà nonostante: “La supercazzola prematurata con scappellamento a destra come se fosse antani…”
In tanti si sono chiesti del perché non abbiamo più scritto e tralasciato l’argomento. Semplicemente perché sapevamo che la nostra battaglia per far aprire gli occhi al nostro territorio avrebbe trovato sponda soltanto su qualche eroico sindaco e pochi cittadini di buona volontà che, tra le altre cose, da quando hanno intrapreso questa battaglia hanno iniziato ad avere problemi che prima neanche immaginavano.
Il regalo di Natale è stato servito dalla regione Lazio con tanto di “fiocchetto rosso”. Buon Natale Vito Consoli e al sindaco di Arlena di Castro per averci regalato questo sogno Plastic Free.