Viterbo – Fratelli d’Italia, un 2023 fatto di grandi vittorie elettorali e progetti concreti per il territorio

Trasversale, 370 milioni di euro per la Roma-Viterbo, ospedale di Tarquinia, bonifica della Chemical City

VITERBO – Il 2023 è stato un anno importante per Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni, infatti, dopo aver vinto le elezioni politiche, ha fatto altrettanto alle regionali, insediando Francesco Rocca alla Pisana.

Risultati che, nella Tuscia, hanno toccato vette importanti, con FdI in media al 40% in quasi ognuno dei 60 comuni. Stamattina, alla sede del partito, i vertici istituzionali hanno tenuto una conferenza stampa per fare un bilancio dell’anno che sta per finire.

Massimo Giampieri, coordinatore provinciale, ha rimarcato i successi del 2023: “Abbiamo amministratori in tutta la provincia, circoli distribuiti in tutti e 60 i comuni. Nella Tuscia siamo il partito con i numeri più credibili, intorno al 40%. Sembra un dato incredibile ma l’entusiasmo è lo stesso, perché la coerenza ci ha permesso di conquistare spazio dopo spazio. Ci prepariamo a sfide importanti, continuando con la nostra filosofia di non accettare mai compromessi al ribasso”. Un passaggio anche sulle elezioni provinciali, in programma il 17 marzo: “Siamo convinti che il centrodestra dovrá dimostrare di essere in grado di conquistare anche quegli spazi che adesso non abbiamo per accordi che non condividiamo assolutamente. Poi le amministrative, con 22 sfide in comuni importanti a cominciare da Tarquinia. Ricordo che un terzo delle realtá provinciali andrà al voto”.

Ad addentrarsi negli aspetti politici è stato Mauro Rotelli, parlamentare membro della Camera dei deputati e leader locale: “Abbiamo portato avanti dossier che riguardano il territorio, come ad esempio le incompiute”. Una su tutte, la Trasversale: “Ad inizio 2024 partirà il cantiere per il superamento dei 5 km mancanti tra Monte Romano e Tarquinia, si tratta di un’opera di valore inestimabile per la provincia”. Ma non solo: “Il governo – ha proseguito Rotelli – ha poi finanziato 5 progetti strategici per il centro storico di Viterbo e la viabilità per un importo di 10 milioni di euro. 2,5 milioni andranno per il completamento delle scuderie di Sallupara, 1,5 per il polo culturale del complesso di Sant’Orsola, uno e mezzo per la pensilina del Sacrario, 4 milioni per il miglioramento del quadrante nord della città e 500 mila euro per il recupero della chiesa delle Fortezze. Confermato anche il finanziamento per il borgo della cultura all’ospedale vecchio a ridosso di piazza San Lorenzo”.  In aggiunta, poi, anche due importanti bonifiche: “Quella all’ex cava in zona Cinelli e il secondo lotto della Chemical City a Ronciglione”. Oltre ad una terza che riguarda Tarquinia: “Il fiume Marta sarà analizzato, monitorato e bonificato”. Sono infine previsti anche 35 milioni per Civitavecchia: “Noi – ha spiegato il deputato – siamo una zona retroportuale, più quel quadrante si sviluppa e più la Tuscia ne beneficerà. Per Viterbo c’è anche la proroga dei termini del piano periferie, circa 17 milioni di interventi rischiavano di andare in fumo per l’aumento dei prezzi”.

A citare un’altra grande incompiuta ci ha pensato Daniele Sabatini, consigliere regionale e capogruppo di FdI alla Pisana: “Entro marzo – ha detto – avverrà il collaudo di Belcolle e ci auguriamo di poter inaugurare l’intero ospedale, che sará il Santa Rosa da Viterbo”. Dalla Regione, peró, è arrivata un’autentica pioggia di quattrini: “400 milioni su un totale di 1 miliardo. Risorse per l’Ospedale Vecchio, il borgo della cultura e, soprattutto, 370 milioni per la Roma-Viterbo (Roma Nord). Sarà installata una linea elettrificata con 18 nuovi convogli, un intervento atteso da parecchi decenni. Inoltre, sono stati stanziati 5 milioni di euro per le strade della provincia”.

Ultima, ma non per importanza, la sanità. Secondo la nuova rete ospedaliera redatta dalla giunta Rocca, la Tuscia raggiungere quota 3×1000 quanto a posti letto. Tre ogni mille abitanti. Attualmente, il dato è fermo a 1,86. Ne ha parlato la consigliera regionale Valentina Paterna, presidente della commissione Ambiente e Agricoltura: “Quella per la riorganizzazione ed il rilancio dell’ospedale di Tarquinia, a cui stiamo lavorando insieme al commissario Asl Egisto Bianconi, è una battaglia importante. Stiamo lavorando silenziosamente e costantemente per far sì che la struttura continui ad essere un punto di riferimento d’eccellenza per Tarquinia e la provincia, a discapito delle voci false che parlano di una sua imminente chiusura. Sono convinta che, continuando con l’impegno messo finora, alla fine riusciremo anche a far ricredere anche chi oggi ci accusa di non fare abbastanza”. Paterna ha concluso parlando poi, appunto, di agricoltura e ambiente: “Nei primi mesi di mandato abbiamo fronteggiato l’emergenza delle cimici asiatiche quella della moria dei kiwi, di cui la nostra provincia è produttrice. Ma soprattutto la peronospora: per la prima volta nella storia, la Regione sta combattendo questa piaga in maniera decisa con stanziamenti mirati di risorse agli imprenditori colpiti. Non posso poi non citare la legge sull’enoturismo e sull’agricoltura sociale, che finalmente mettono la nostra regione al passo del resto d’Europa. Ci siamo dati da fare anche sull’ambiente, ponendoci in primis l’obiettivo di difendere il territorio da abusi di varia natura. Su tutti siamo finalmente intervenuti sulla questione degli impianti fotovoltaici, andandone a limitare la realizzazione visto che, secondo noi, la Tuscia ha già dato ben oltre quel che le spettava quanto a fabbisogno energetico.  Sul tema del deposito nucleare, invece, mi unisco all’appello del presidente affinché nessuno dei comuni della Tuscia presenti la propria autocanditatura ad ospitarlo. Infine, le due discariche di Monterazzano e di Arlena. Sulla prima, grazie all’impegno di Sabatini, siamo riusciti ad ottenere il dimezzamento dell’ampliamento, risultato quasi insperato. Sulla seconda, invece, ci siamo mossi fin da subito con i tecnici e gli uffici per cercare di fare in modo che le voci dei comuni di Tarquinia, Tuscania e Tessennano venissero ascoltate anziché ignorate. Non bisogna mai calare decisioni dall’alto, specie quando si parla di argomenti importanti che riguardano la collettività”.