Comune di residenza come luogo di nascita su documento d’identità, Lega: “Una legge per preservare l’eredità culturale e sostenere le comunità locali”

“Ho depositato una Proposta di Legge alla Camera dei Deputati per consentire la registrazione ufficiale dei neonati nel comune di residenza dei genitori anche in assenza di strutture ospedaliere dotate di punto nascita – rende noto l’Onorevole della Lega Riccardo Augusto Marchetti, primo firmatario dell’atto – l’obiettivo è quello di preservare l’eredità culturale e sostenere le comunità locali contro lo spopolamento. Dal 2010 i punti nascita in Italia sono stati drasticamente ridotti e da circa 600, nel 2022 sono diventati meno di 400 – prosegue – chiusure che hanno creato disagi a tanti neo genitori, costretti a spostarsi anche di parecchi chilometri per raggiungere il primo ospedale attrezzato per le nascite. Il problema però non è meramente logistico – precisa Marchetti – ma ha un forte impatto anche sull’identità culturale delle realtà più piccole che stanno scomparendo dai documenti d’identità dei nuovi nati. Con questa mia proposta nell’atto di nascita potrà essere indicato quale comune di nascita del figlio quello di residenza dei genitori, anche nel caso in cui quest’ultimo sia sprovvisto di punti nascita, purché i comuni appartengano alla medesima regione – spiega Marchetti – nel caso di genitori residenti in comuni differenti, il comune di nascita del bambino sarà quello di residenza della madre, salvo accordi diversi tra i genitori. Ho pensato a questa proposta di legge perché in Italia abbiamo città e tanti piccoli borghi sprovvisti di ospedali e punti nascita, ma nelle nostre comunità si sente forte il senso di appartenenza – conclude – come Lega ci battiamo da sempre per difendere le tradizioni e i valori che sono alla base della nostra società e questo è un piccolo, ma significativo gesto che contribuirà a mantenere vive le nostre origini e le piccole realtà del territorio”.

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