Manziana – Uccisione Paolo Pasqualini, aperta indagine. Oipa: “Non esiste elenco cani pericolosi”

MANZIANA – E’ una comunità sconvolta, quella del paese romano, dopo la tragedia che si è consumata ieri nel suo bosco, quando il 39enne Paolo Pasqualini è stato aggredito e ucciso da tre rottweiler mentre faceva una delle sue attività preferite, lo jogging. Le urla dell’uomo hanno attratto l’attenzione di due testimoni che non sono riusciti a fermare la ferocia delle tre bestie.
L’uomo lavorava come caporeparto in un supermercato della capitale, ma da poco si era iscritto all’Università, alla facoltà di scienze motorie, la sua passione. Spetterà ora alla Procura di Civitavecchia mettere in ordine i fatti  e responsabilità.
Omicidio colposo e malgoverno di animali sono le accuse che rischiano i proprietari dei tre cani sfuggiti alla loro custodia. Si tratta di un uomo e di una donna, entrambi proprietari degli animali. Lui non si trovava a Manziana al momento dei fatti.

“I casi di cronaca parlano sempre più spesso di aggressioni da parte di cani definiti molossi o molossoidi che possono anche aggredire e uccidere, come accaduto oggi a un uomo che correva nel bosco di Manziana, in provincia di Roma. Da quanto si apprende, i cani – tre rottweiler – sono stati accalappiati e chi li deteneva può essere ritenuto responsabile di omicidio colposo”.

L’organizzazione internazionale protezione degli animali (Oipa) chiede al legislatore di regolamentare la detenzione di determinati tipi di cani che troppo spesso vengono scelti anche da persone non in grado di gestirli correttamente. “A livello locale, alcuni comuni, come quello di Milano, hanno regolamentato la materia prevedendo la concessione di patentini per la detenzione di alcune razze o simil-razze”.

Come gestire un cane cosiddetto “pericoloso” e cosa dice la legge sulla loro gestione? Risponde l’Oipa che chiarisce come anzitutto non esista un elenco di cani ritenuti “pericolosi”. “Nel 2006 il Ministero della Salute ha emesso un’ordinanza riguardante la “tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani”, nella quale era prevista una lista di razze canine ritenute pericolose. Successive ordinanze hanno poi abolito questo elenco a causa della relativa incertezza e, soprattutto, della discriminazione delle razze.

«Attualmente la pericolosità di un cane viene determinata a seconda di fatti specifici», spiega l’avvocato Claudia Taccani, responsabile dell’Ufficio legale dell’Oipa. «In caso morsicatura o zuffa tra cani, infatti, il cane e il suo proprietario vengono segnalati al Servizio veterinario Asl, che tiene un registro dei cani dichiarati aggressivi, e sono obbligati a seguire un corso formativo. Il corso è organizzato dal Comune, insieme al Servizio veterinario dell’Azienda sanitaria locale, avvalendosi della collaborazione degli Ordini professionali dei medici veterinari e di associazioni di protezione animale. Le spese sono sostenute dal proprietario del cane “impegnativo”. In caso di pericolosità grave, scatta l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa e l’obbligo di utilizzare il guinzaglio e la museruola nelle strade e nei luoghi aperti al pubblico».

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