CIVITAVECCHIA – Riceviamo e pubblichiamo: Singolare il modo di gestione della massima dirigenza dell’AdSP del Mar Tirreno centro settentrionale, comprendente i principali porti della Regione Lazio, che operando un taglio ai salari dei lavoratori delle ex AP, asseriscono “Nulla cambia rispetto al passato” ed allora se nulla cambia perché cambiare?
Sono queste le considerazione del Segretario Nazionale della Ugl Mare e Porti Almerico ROMANO all’indomani delle dichiarazioni del Presidente Musolino dell’AdSP sui recenti tagli contrattuali, effettuati in modo unilaterale senza la condivisione dei lavoratori secondo un unico modello che è quello del “dialogo zero”.
Non siamo disposti -prosegue ROMANO – a far variare un riconoscimento con il quale i lavoratori hanno anche assunto impegni di vita, per cui non molleremo di un solo millimetro le richieste che i nostri dirigenti locali hanno posto legittimamente in essere per due buoni motivi, perché il sistema portuale del Lazio non deve rappresentare un modello negativo per altre realtà portuali italiane, oltretutto dopo ad aver incassato il parere positivo sulla legittimità della richiesta dei lavoratori da parte del Ministero dei Trasporti, ma principalmente perché non passi l’idea che un diritto acquisito da anni di riconoscimento possa essere soppresso per singola volontà.
Per tal motivo abbiamo chiesto al Vice Ministro Edoardo Rixi una audizione al fine di rimuovere tutti gli ostacoli posti per ristabilire una tranquillità lavorativa fra maestranze che dovranno rappresentare il volano della crescita per i porti laziali, considerata la mole di lavoro che si paventa con l’avvento di risorse derivanti dal PNNR. In quell’occasione crediamo sia opportuno chiarire anche eventuali divergenze di trattamento tra l’integrativo sottoscritto con i dirigenti e l’accordo di secondo livello del personale non dirigente dell’AdSP dai quali si pretende un insopportabile sacrificio economico.