Tarquinia – I due “peones” della sinistra (dura e pura) Sposetti-Cesarini censurano Celli e cacciano la Centini

L’ex candidato sindaco del M5S sta seguendo la campagna elettorale del centrosinistra ma rischia di far naufragare il progetto

TARQUINIA – I comunisti duri e puri contro la vecchia guardia che cerca di riproporsi in questa tornata elettorale. Il candidato sindaco del Partito democratico Francesco Sposetti segue come un ombra il leader del Movimento 5 Stelle Ernesto Cesarini.

Hanno allontanato dalle loro fila l’ex sindaco Mauro Mazzola ritenendolo non gradito. Stanno ponendo veti anche sui candidati che il consigliere Sandro Celli sta via via proponendo anche in suo supporto.

Qualche giorno fa hanno definitivamente escluso dalla possibile candidatura Arianna Centini ritenuta “non gradita“.

Insomma Francesco Sposetti sta puntando ad avere il supporto dei comunisti duri e puri come i sostenitori di “Semi di Pace” e pochi altri.

Sandro Celli è relegato a figura di comprimario e disarmato. Se vuole concorrere deve pensare solamente a se stesso e non può mettere bocca sulle liste.

Pagherà la politica posta in essere da un cavallo di razza perdente come Ernesto Cesarini?

Questo è presto per dirlo ma l’atteggiamento da peones dei due non piace a nessuno (di quella parte politica).

I peones, in ambito politico, sono quei personaggi il cui compito è quello di seguire in maniera pedissequa le richieste del partito di cui fanno parte senza però garantire, tramite il loro operato, alcun contributo importante in termini di idee e iniziative. Qual è lo scenario futuro?

Difficile dirsi ma l’opinione pubblica è consapevole del fatto che, ad oggi, tranne che il candidato del centrodestra Alessandro Giulivi, nessuno ha parlato di programmi e questo la dice lunga su come siano organizzati per affrontare una campagna elettorale che sarà dura per tutti.

Strada in salita anche per Renato Bacciardi che sta cercando in tutti i modi di allearsi con Martina Tosoni. Il problema è capire chi sarà tra i due a fare un passo indietro visto che si sono esposti molto in questo inizio di pre-elezioni.

Il problema più grosso è che la Lega non è in grado di presentare una propria lista e che quindi l’alleanza con Bacciardi gli consentirebbe di fare un bel minestrone e raggiungere i 16 candidati magari con a fianco un simbolo civico. Intanto il tempo scorre e  c’è da raccogliere anche le firme che non sono poche e soprattutto c’è da autenticarle.

Per sicurezza devono essere raccolte 150 su 100 utili. Richiedere i certificati di tutti i sottoscrittori e depositarli entro le ore 12 di sabato.

Ci sono poi le altre formalità come il certificato penale e i curriculum e il rischio che qualche lista possa essere esclusa è sempre molto alto.