Assicurata massima attenzione al percorso per il phase out dal carbone di Tvn. Il ministro in Adsp, ospite di Unindustria insieme alla vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli. Subito dopo il ministro ha incontrato la stampa in compagnia del candidato sindaco di Fratelli d’Italia Massimiliano Grasso
CIVITAVECCHIA – Tappa a Civitavecchia per il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ospite del comitato d’area allargato di Unindustria, riunito in Adsp, alla presenza del presidente degli industriali Cristiano Dionisi, di quello dell’Autorità di sistema portuale Pino Musolino e del vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli.
«Civitavecchia può giocare un ruolo fondamentale nella politica marittima di questo paese – ha spiegato il ministro Urso – questo è un porto dalle indubbie potenzialità, con un retroporto così significativo. Ecco che la crisi, che deriva da una transizione necessaria, qui può diventare un’opportunità concreta di sviluppo. Per questo abbiamo attivato il tavolo interministeriale per la affrontare, anche insieme ad Enel, il futuro del dopo carbone».
Un lavoro di squadra, con Regione, Comune, Authority, parti sociali ed imprenditoriali, per definire le strategie di sviluppo. Fondamentale, in questo senso, come ribadito proprio dallo stesso Ministro, l’inserimento di Civitavecchia nella Zona logistica speciale «per la quale – ha aggiunto Urso – devo sottolineare l’intuizione avuta dal presidente Musolino. Qui pensiamo di poter creare un importante polo di sviluppo».
È stato proprio Musolino a ribadire le enormi potenzialità del territorio, in particolare quelle legate ai circa 100 ettari di terreno retroportuale a disposizione di porto e città. «Un vantaggio enorme – ha ribadito – per poter creare qui un luogo di sperimentazione per le nuove tecnologie». L’unica preoccupazione è quella legata al tempo, con il phase out dietro l’angolo e con una centrale che già ha ridotto di gran lunga la sua operatività. Ma la vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli si è detta fiduciosa. Il lavoro avviato al tavolo interministeriale, che ha visto il 3 maggio scorso dare vita anche ad una task force più operativa e che è caratterizzato da riunioni continue sul territorio, sta entrando in una fase più concreta. «Ora è il tempo delle grandi decisioni – ha assicurato – serve un cronopragramma chiaro, scelte trasparenti e serie. Il mese di maggio lo dedichiamo ad incontrare tutti coloro che intendono investire nel dopo centrale. È in programma poi una riunione al Mase sui 40 ettari di retroporto da destinare alla logistica e allo sviluppo portuale. In questo contesto Enel è e deve continuare ad essere un partner strategico, a cui chiediamo oggi decisioni chiare sulla logistica e sul tutto il percorso di riqualificazione della centrale».
«L’area di Civitavecchia – ha quindi concluso il presidente di Unindustria Civitavecchia Cristiano Dionisi – ha contribuito negli ultimi decenni al sistema Italia soprattutto per le due vocazioni che esprime, quella portuale e quella energetica. Il porto, grazie anche al lavoro dello stesso Musolino, sta diventando sempre più moderno, sostenibile, competitivo e capace di accogliere le nuove sfide che un mondo sempre più difficile dal punto di vista geopolitico deve affrontare. Un porto che è il fiore all’occhiello in Italia e in Europa dal punto di vista crocieristico, ma che allo stesso tempo vuole affermarsi sempre di più anche come porto commerciale e industriale. Sull’ambito energetico, invece, siamo di fronte forse alla sfida più grande che questo territorio si trova ad affrontare. La scelta strategica nazionale di uscire dalla produzione di energia a carbone impatta in maniera forte, soprattutto verso la filiera produttiva delle Pmi che sono legate alle attività manutentive degli impianti. È per questo motivo che abbiamo chiesto di affrontare questa sfida, questo percorso, con la garanzia dei massimi livelli istituzionali, una richiesta che è stata accolta dal Parlamento e che si è concretizzata con l’apertura del Tavolo di Coordinamento che sta lavorando proprio presso il Ministero guidato dall’onorevole Adolfo Urso. Sia nei vari incontri del Comitato di coordinamento che si sono tenuti (di cui l’ultimo lo scorso 11 marzo), sia in quelli di carattere più territoriale coordinati dalla Vicepresidente Angelilli, come rappresentanti del mondo industriale abbiamo sempre espresso una volontà generale che riteniamo assolutamente importante: Civitavecchia deve essere considerata un’area di sviluppo, non un’area di crisi, e dobbiamo lavorare per diventare sempre più attrattivi».
«La richiesta che abbiamo sottoposto al Tavolo – ha concluso Dionisi – è quella del riconoscimento della strategicità del nostro territorio nel percorso della transizione energetica. Riteniamo che questa area possa e debba essere considerata un’area pilota nella quale realizzare progetti industriali che vedano impegnate le nostre aziende del cluster elettromeccanico su nuove attività, anche alla luce di un re-skill delle competenze che già abbiamo iniziato e sul quale stiamo lavorando».