SANTA MARINELLA – Durissima replica dell’ex consigliera comunale di maggioranza Patrizia Befani alla lettera aperta a lei inviata dal sindaco Pietro Tidei: E’ vero, mi piace fare i ciambelloni a casa mia, a differenza del Sindaco che si diverte a fare pasticci nei luoghi pubblici.
Proprio quel Sindaco Tidei che non perde occasione per trascinare chi lo contesta in assurde aggressioni personali, condite della peggiore misoginia e manifestanti una considerazione del genere femminile che rasenta lo zero, al solo scopo di sviare il discorso politico per paura di dover dare risposte che di politico non hanno proprio nulla.
E’ importante chiarire la circostanza che noi non abbiamo invece nulla di personale contro l’architetto Ermanno Mencarelli ma, nel contesto dei dubbi che tutt’ora permangono sulla legittimità di alcuni atti e nell’attesa di una risposta risolutoria che deve pervenire dalla Prefettura di Roma, ne abbiamo chiesto la sospensione.
Perché la temporanea sostituzione dell’architetto Mencarelli non può essere estesa a tutte le pratiche in discussione con i funzionari ed i tecnici a disposizione dell’Ente ma deve riguardare soltanto due procedimenti che il Sindaco stesso si è sbrigato a conferire e modificare con tre contraddittori decreti?
Perché il Sindaco sta utilizzando energie e risorse pubbliche per difendere a tutti i costi la posizione e le prerogative di un professionista ormai fuori dai ruoli pubblici e che deve rimanere invece, solo nelle costruzioni mentali del Sindaco, saldamente al suo posto mettendo a rischio l’ingente mole di finanziamenti ed il completamento di numerose opere pubbliche?
Perché tutti i consiglieri comunali che ancora siedono in maggioranza sono consapevoli dell’esistenza di anomalie e non hanno ancora manifestato il coraggio di porsi domande ed ottenere risposte?
In fondo quello che abbiamo chiesto noi, Patrizia Befani e Patrizia Ricci, sono solo domande, senza arroganza né imperatività, che meritano risposte coerenti, sensate e legittime, non la difesa strenua, irrazionale e violenta di una posizione che giorno dopo giorno diventa sempre più indifendibile e che mette a rischio non solo la stabilità di questa Amministrazione comunale ma anche la tenuta dei conti pubblici, appena stabilizzati.
Basta con gli attacchi personali, peraltro additando come nullafacente l’unica consigliera comunale sempre presente da anni a tutte le sedute e che, proprio nell’adempimento corretto e puntuale del suo mandato istituzionale elettivo ha riscontrato le anomalie che il Sindaco stesso e tutta la maggioranza fanno finta di non vedere.
Basta con gli attacchi violenti ed irrispettosi alle donne, in consiglio e fuori, che oggi più che mai hanno bisogno di veder riconosciuta, anche nelle Istituzioni, la loro dignità e conservato quel rispetto che vada a suggellare un modo di porsi che non dovrà più essere segnato da ombra alcuna.
Le chiediamo quindi rispetto, dignità e le risposte alle domande che le abbiamo appena sottoposto, da porgere con tempestività e coerenza nell’interesse di tutta la Città e del buon nome delle Istituzioni che stiamo rappresentando.