VITERBO – Parte il primo novembre, nella stazione antartica Mario Zucchelli, il progetto Antartic-ome (Human microbiome transmission in the extreme confined built environment of Antarctica) nato per studiare la trasmissione orizzontale del microbioma umano in ambiente estremo e controllato.
Unico nel suo genere, lo studio combinerà approcci di tipo biotecnologico ed etnografico, per rispondere alla domanda di ricerca alla base del progetto volto a comprendere il ruolo delle interazioni sociale nell’acquisizione dei microrganismi associati all’uomo e nella loro conseguente influenza sulla salute umana.
Il progetto finanziato nel contesto del Programma nazionale di ricerche in Antartide e che avrà la durata di due anni, è il risultato di un’importante collaborazione che vede coinvolti il Dipartimento di biologia cellulare, computazionale e integrata dell’Università di Trento, lead partner del progetto, il Dipartimento di filosofia e beni culturali dell’università Ca’ Foscari Venezia e il Dipartimento di scienze ecologiche e Biologiche dell’università della Tuscia.
Il team di ricerca è composto da esperte ed esperti di microbiologia, genetica batterica, antropologia e bioinformatica. Il coordinamento scientifico del progetto è dell’università di Trento con Nicola Segata e Federica Pinto. Partecipano l’università Ca Foscari Venezia con Roberta Raffaetà, l’università della Tuscia con Claudia Coleine, Federico Biagioli, Caterina Ripa e Laura Selbmann, per la raccolta dati, l’università di Bergamo con Elena Bougleux.