Pomezia – Ecosystem e il boom dei rifiuti, una crescita del 338% in 11 anni

POMEZIA – La gestione dei rifiuti nel Lazio ha visto trasformazioni significative negli ultimi anni, con Pomezia al centro di un processo di crescita che solleva interrogativi e polemiche. In undici anni, tra il 2012 e il 2023, l’impianto Ecosystem di via della Solfarata ha registrato un aumento del 338% dei rifiuti trattati, passando da 130mila a 440mila tonnellate annue.

Una crescita vertiginosa che ha portato lo stabilimento, situato a ridosso di una Riserva Naturale, da un semplice deposito preliminare di rifiuti a un moderno impianto TMB (Trattamento Meccanico Biologico).

Le tappe di un’espansione autorizzata

La storia dell’espansione della Ecosystem è segnata da autorizzazioni cruciali. La prima, firmata dal dottor Guido Magrini nel 2012, consentiva la gestione di 130mila tonnellate di rifiuti all’anno. Nel 2015, sotto la guida dell’architetto Manuela Manetti, la capacità è stata incrementata a 191mila tonnellate, con l’introduzione di un impianto di Trattamento Meccanico e l’estensione a 35 nuove categorie di rifiuti, di cui 27 pericolosi. Infine, nel 2023, l’autorizzazione firmata dal dottor Vito Consoli ha portato la capacità a 440mila tonnellate, trasformando definitivamente l’impianto in un TMB.

Il ruolo della Regione Lazio

La crescita di Ecosystem si intreccia con le decisioni della Regione Lazio. Tra il 2012 e il 2015, con Renata Polverini e successivamente Nicola Zingaretti alla guida della Regione, il settore rifiuti ha subito scossoni significativi. L’arresto di Luca Fegatelli, responsabile dell’Ufficio Rifiuti Lazio, ha aperto la strada alla reggenza di Manuela Manetti, che ha approvato le espansioni più rilevanti dell’impianto di Pomezia. Questa serie di autorizzazioni, apparentemente lungimiranti, ha coinciso con il progressivo declino di altre strutture, come l’impianto TMB di Albano Laziale.

Il collasso del TMB di Albano e il nuovo monopolio di Pomezia

Il 30 giugno 2016, un incendio di origine non chiarita ha devastato l’impianto TMB di Albano Laziale, gestito dal gruppo industriale di Manlio Cerroni, già sotto pressione per vicende giudiziarie. Questo evento ha privato dieci comuni, tra cui otto dei Castelli Romani, di un punto di riferimento per il trattamento dei rifiuti. Pomezia, grazie al potenziamento dell’impianto Ecosystem, ha accolto gran parte dei rifiuti precedentemente conferiti ad Albano, diventando un nuovo centro nevralgico per il trattamento dei rifiuti nella regione.

Le ombre sui TM e TMB: un modello discutibile

L’espansione della Ecosystem è emblematica di un fenomeno più ampio: la proliferazione di impianti TM e TMB nel Lazio, incentivata durante le amministrazioni Zingaretti. Questi impianti, spesso criticati per la loro inefficacia nel trattamento dei rifiuti urbani, hanno iniziato a occupare un ruolo centrale nella gestione regionale, sollevando dubbi sulla pianificazione e sulla reale sostenibilità di tali scelte.

Domande senza risposte

La trasformazione della Ecosystem e il declino di Albano pongono interrogativi cruciali: chi ha deciso di puntare su impianti considerati inadeguati per il trattamento dei rifiuti urbani? Perché privilegiare un modello che sembra andare contro le direttive europee in materia di gestione dei rifiuti? Mentre il mercato laziale dei rifiuti continua a cambiare, il caso di Pomezia rappresenta un paradigma di decisioni controverse, con impatti ambientali, economici e sociali ancora da valutare pienamente.