MONTALTO DI CASTRO – Nella mattinata odierna, i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tuscania in collaborazione coi colleghi delle Stazioni di Tuscania, Montalto di Castro, Tarquinia e Valentano, in un’operazione congiunta, hanno dato corso a 7 misure cautelari in carcere e 6 divieti di ritorno nel Lazio emesse dal Gip del Tribunale di Civitavecchia, su richiesta della locale Procura che ha coordinato le indagine, nell’ambito dell’Operazione convenzionalmente denominata “Sottobosco”.
L’indagine era stata avviata nel mese di Febbraio 2024, quando i militari della Compagnia di
Tuscania avevano raccolto diverse risultanze investigative degne di approfondimento,
riguardanti attività di vendita di sostanza stupefacenti poste in essere da cittadini magrebini
all’interno di zone boschive individuate sul territorio di tutta la Compagnia Carabinieri di
Tuscania e, in particolare, su quello del comune di Montalto di Castro.
La Procura della Repubblica di Civitavecchia incardinava le risultanze investigative in un unico
fascicolo d’indagine con il quale assumeva la direzione dell’indagine, poi denominata
“Sottobosco”, ed avviava un’attività tecnica consistita in capillari intercettazioni telefoniche e pedinamenti tramite gps per seguire i movimenti degli indagati che consentiva di accertare
l’esistenza di un comune disegno criminoso finalizzato al continuo reperimento e conseguente
cessione di sostanza stupefacenti del tipo cocaina, eroina ed hashish da parte di cittadini
stranieri che gestivano numerose e simili piazze di spaccio presenti su buona parte del
territorio di competenza, quasi sempre supportate da vari assuntori locali che fornivano loro il
necessario sostegno logistico (cibo, alloggio e trasporto).
Emergevano quindi chiare le responsabilità dei soggetti implicati a vario titolo, tra i quali non vi
erano solo i soggetti finali cui era affidato il compito dello smercio ma anche figurano che si
preoccupavano di approvvigionargli lo stupefacente, di indicargli la postazione in cui insediarsi
e addirittura di intrattenere i rapporti telefonici coi “clienti” come dei veri e propri “call center”,
la cui base era in Toscana.
La copiosa documentazione probatoria raccolta a seguito dell’attività tecnica svolta,
supportata dai numerosi servizi di osservazione e pedinamento, dai sequestri di sostanze
stupefacenti e dalle dichiarazioni rese dalle persone informate sui fatti consentiva di trarre in
arresto in flagranza di reato 17 persone, 26 deferite a piede libero e 75 segnalate.
Tali attività assicuravano il recupero di circa 1500 g. di hashish, 400 g. di marijuana, 450 g. di cocaina, 70 g. di eroina e poco meno di 25.000 euro di denaro contante provento dello spaccio.
L’operazione “Sottobosco” testimonia l’impegno costante dei Carabinieri e della Procura nel contrastare lo spaccio di stupefacenti e nel garantire la sicurezza dei cittadini.