Regione Lazio – Elisoccorso nel caos: ARES 118 segnala in Procura le gravi violazioni di Elifriulia, ma l’affidamento resta in piedi

Un elicottero pagato contemporaneamente da due regioni, gli atti trasmessi all’autorità giudiziaria non giustificano l’atteggiamento omissivo del Dg Mostarda sollecitato anche dal vice capo di Gabinetto Di Meo a revocare l’affidamento (che a suo tempo aveva già segnalato gravi irregolarità)

ROMA – C’è un’inchiesta che si sta scrivendo nei cieli del Lazio e della Basilicata. Un’inchiesta che ha già varcato le soglie delle Procure di Roma e Potenza, ma che non ha ancora prodotto l’atto più atteso: la revoca dell’affidamento del servizio di elisoccorso alla società Elifriulia S.p.A., controllata dal gruppo spagnolo Eliance SA.

La vicenda, documentata da note ufficiali, riguarda l’uso irregolare e non autorizzato di elicotteri dedicati al servizio sanitario d’urgenza, in violazione del contratto di gara da milioni di euro.

Il caso I-MIOR: un elicottero, due regioni, due pagamenti

Al centro dello scandalo c’è l’elicottero H145 marche I-MIOR, indicato nell’offerta tecnica come “quarto elicottero” di backup per il Lazio, pronto a decollare entro 20 minuti in caso di fermo di uno dei mezzi titolari.

Invece, dal 15 luglio 2025, questo velivolo opera stabilmente in Basilicata. Lo spostamento, mai autorizzato da ARES 118, è stato individuato e contestato formalmente già nella stessa giornata del 15 luglio, quando i tracciamenti radar ne hanno documentato il volo verso sud, sorvolando Benevento e dirigendosi fuori regione.

L’assenza del mezzo ha lasciato il Lazio senza la copertura garantita dal contratto, con conseguente rischio operativo: in caso di guasto di un elicottero titolare, il servizio di emergenza-urgenza non sarebbe stato pienamente garantito.

Non solo: il velivolo continua a essere pagato dalla Regione Lazio, mentre svolge servizio in un’altra regione che, a sua volta, lo remunera. Un doppio esborso di denaro pubblico per un unico mezzo, con potenziale danno erariale di centinaia di migliaia di euro al mese.

La sostituzione fantasma: I-DTRE e I-BEES

Nei giorni del Giubileo dei Giovani (28 luglio – 3 agosto 2025), quando l’afflusso di pellegrini a Roma richiedeva il massimo potenziamento dei soccorsi, la situazione è peggiorata.

L’elicottero I-DTRE – mai offerto in gara, mai sottoposto a verifica della Commissione giudicatrice né all’ENAC – è stato impiegato come sostituto dell’elicottero titolare I-DAJE. Lo stesso I-DTRE ha poi preso il posto dell’I-BEES, titolare della base di Latina, lasciando di fatto scoperta la Regione.

Si tratta di sostituzioni non autorizzate e tecnicamente irregolari, che violano le prescrizioni del capitolato tecnico e introducono potenziali rischi di sicurezza del volo, non essendo mai state verificate le prestazioni di questi mezzi in scenari HEMS.

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I rilievi di ARES 118 e il coinvolgimento delle Procure di Roma e Potenza

Le contestazioni mosse da ARES 118 a Elifriulia sono esplicite: lo spostamento dell’I-MIOR è “del tutto inaccettabile, in violazione delle statuizioni contrattuali e potenzialmente suscettibile di rilievi di natura penale”.

Il Direttore Generale Narciso Mostarda, con nota ufficiale del 18 luglio 2025, ha trasmesso gli atti non solo alla Procura della Repubblica di Roma e di Potenza, ma anche alla Corte dei Conti di entrambe le regioni e all’ANAC, segnalando possibili ipotesi di reato come la frode nelle pubbliche forniture (art. 356 c.p.) e la rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni (art. 437 c.p.).

Tra le irregolarità evidenziate:

  • Utilizzo di mezzi non conformi all’offerta tecnica e mai validati dalla Commissione di gara.
  • Mancanza dell’elicottero di backup nella Regione Lazio per periodi prolungati.
  • Possibile impiego di piloti privi dei requisiti tecnico-professionali minimi previsti dal capitolato.
  • Pagamenti per servizi non erogati secondo contratto.

Un servizio pubblico essenziale messo a rischio

Oltre al danno economico, la questione tocca la sicurezza dei cittadini. L’assenza dell’elicottero di backup significa che, in caso di fermo di un mezzo titolare, i tempi di intervento in missioni critiche potrebbero allungarsi in maniera pericolosa.

Gli elicotteri HEMS non sono semplici mezzi di trasporto: sono vere e proprie unità di terapia intensiva volanti, con equipaggi altamente specializzati. Ridurre la disponibilità operativa significa esporre la popolazione a un rischio sanitario concreto.

La domanda che resta senza risposta: perché non revocare?

La parte più sconcertante della vicenda è che, nonostante le violazioni accertate e la trasmissione degli atti alle Procure, ARES 118 non abbia ancora proceduto alla revoca dell’affidamento nei confronti di Elifriulia.

L’art. 108, comma 3, del nuovo Codice degli Appalti prevede la risoluzione del contratto per gravi inadempimenti, e i fatti documentati sembrano rientrare pienamente in questa fattispecie. Eppure, a oggi, la società continua a operare nonostante il vice capo di Gabinetto della regione Lazio abbia segnalato più volte le irregolarità alla direzione generale dell’Ares 118 invitando la stessa a procedere senza indugio alla revoca del contratto.

Questo immobilismo rischia di essere interpretato come una tolleranza ingiustificata, che potrebbe a sua volta generare responsabilità in capo all’amministrazione. Nel frattempo, i contribuenti continuano a pagare per un servizio monco, e la fiducia nella gestione trasparente dei contratti pubblici subisce un colpo durissimo.

Un caso emblematico di mala gestione

La vicenda dell’elisoccorso nel Lazio e in Basilicata è un esempio di come le falle nei controlli e la lentezza nell’applicazione delle sanzioni possano tradursi in sprechi milionari e in rischi per la sicurezza pubblica.

Il fascicolo è ora nelle mani delle Procure, che dovranno verificare eventuali profili penali. Ma la partita si gioca anche sul piano amministrativo: ogni giorno senza una decisione definitiva è un giorno in più in cui il servizio resta vulnerabile e le casse pubbliche si svuotano.