LATINA – Cosa sta succedendo davvero nella gestione dei rifiuti di Ventotene?
Dai documenti consultati e dalle ricostruzioni giornalistiche emerge un puzzle di delibere controverse, affidamenti diretti al millimetro, prescrizioni “a fisarmonica” e una trasparenza amministrativa che fa acqua da tutte le parti.
Nel mezzo, l’isola: piccola, fragile e costretta a digerire decisioni che spostano costi e responsabilità sulla comunità.
Sei mesi a 139 mila: l’affidamento diretto “al pelo”
Ad aprile il servizio di raccolta e smaltimento è passato alla Super Eco di Cassino con un affidamento diretto da 139.850 euro per 6 mesi (atto Area tecnica 3, firma Canciani). Una scelta lampo dopo lo strappo con Formia Rifiuti Zero (FRZ), che ha lasciato sul campo un contenzioso e diversi interrogativi su oneri, penali e destinazione finale dei rifiuti. Il tetto dell’affidamento diretto per servizi è 140 mila euro (art. 50, c.1, lett. b, D.Lgs. 36/2023): qui ci si è arrivati a un soffio.
Le delibere che cambiano tutto (e i costi che crescono)
Prima del cambio di gestore, l’amministrazione sopprime il centro comunale di raccolta (delibera 6 febbraio) e impone a FRZ trasferimenti serrati verso la terraferma. Risultato? Costi extra di logistica quantificati da FRZ in oltre 68 mila euro/anno e disservizi prevedibili in un’isola che vive di traghetti e meteo. Poi arriva il Prefetto di Latina: con ordinanza 11 aprile 2025 ingiunge al Comune di ripristinare una gestione corretta in tutte le fasi, confermando la necessità di un centro di raccolta autorizzato.

Le rigidità chieste a FRZ (tempi, vincoli, siti) sembrano dissolversi con il nuovo gestore. Immagini recenti mostrano cassoni e attività di conferimento in aree sensibili; resta da chiarire quali autorizzazioni coprano queste prassi e se siano coerenti con le prescrizioni vigenti. Dopo il sequestro della discarica abusiva accanto al Memoriale del Confino, FRZ ha respinto al mittente le accuse del sindaco e ha documentato le ricadute delle scelte comunali.
Gli approfondimenti di EtruriaNews inseriscono Ventotene in un quadro più ampio: la rapida ascesa di Super Eco in Lazio e altrove, con gare milionarie (Terracina 93 mln, Frosinone 39 mln) e Ventotene affidata direttamente: 139 mila/6 mesi. Sullo sfondo, l’inchiesta della DDA di Napoli sul cosiddetto “sistema Ciummo”: secondo gli inquirenti, un circuito di appalti turbati, favori politici e relazioni con ambienti criminali, con richieste di arresto per i vertici Vittorio e Carlo Ciummo. È cronaca giudiziaria da seguire passo passo, ma per Ventotene una domanda è lecita: che due diligence ha fatto il Comune sul contraente?
Dove vanno i rifiuti (e a che prezzo)?
Il nodo più sensibile: destinazioni e tariffe. In Lazio valgono i principi di prossimità e autosufficienza; per l’indifferenziato, trattamento in impianti TMB e conferimenti coerenti con gli ambiti territoriali.
EtruriaNews ha documentato anni di deroghe e criticità (anche sul ruolo della CSA Castelforte), sottolineando che il trattamento “solo meccanico” è inidoneo per flussi ricchi di organico. Su Ventotene restano domande precise: si conferisce dentro l’ambito?
Quali impianti sono stati autorizzati e a quali tariffe rispetto ad alternative come Rida (Aprilia)?
Royalties, partite di giro e soglia dei 140 mila
Chi incassa le royalties sulla differenziata? Chi paga davvero smaltimenti, noli e trasporti? Bastano poche voci in più (o in meno) per sforare la soglia dell’affidamento diretto e far scattare la gara. Qui la differenza la fanno i dettagli contabili: vanno pubblicati tutti i giustificativi (fatture di smaltimento per CER/impianto, pesate, MUD, eventuali ristori da filiere CONAI) per capire se l’importo “reale” del servizio supera i 140 mila.
Contratto e “gara fantasma”
In diversi comuni dove Super Eco è subentrata, i contratti risultano firmati in ritardo o con allegati incompleti. A Ventotene, il contratto è stato sottoscritto? Con quali SLA, penali e clausole anticorruzione? E soprattutto: dov’è il bando per il post-affidamento? L’albo pretorio dell’ente non evidenzia un percorso di gara per la gestione rifiuti in scadenza: proroga tecnica in vista o gara vera? Pubblicare subito atti e cronoprogramma sarebbe un atto minimo di trasparenza.
Le domande a cui il Comune deve rispondere (per iscritto)
- Affidamento: pubblicate determina, offerta, capitolato, contratto, penali, cronoprogramma e CIG.
- Destinazioni: elenco impianti autorizzati, contratti di conferimento, tariffe €/t per CER (indifferenziato e frazioni).
- Costi extra: dettaglio noli, traghetti, stoccaggi temporanei, straordinari: chi paga?
- Royalties/CONAI: chi incassa i corrispettivi, con quali criteri di rendicontazione?
- Gara: calendario ufficiale, criterio di aggiudicazione, clausole di integrità e verifiche antimafia rafforzate.
Senza questi atti, la gestione resta opaca e il rischio è che l’“efficienza” si traduca in più costi in bolletta TARI per residenti.